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Ricetta medica elettronica: Brunetta torna a sollecitare Tremonti sull'emanazione dei decreti attuativi

Facendo seguito a una prima lettera dello scorso 11 gennaio, il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta torna a sollecitare il collega Giulio Tremonti sul tema della ricetta medica elettronica. Con una nuova lettera datata 9 marzo, il titolare di Palazzo Vidoni ha infatti ricordato al Ministro dell’economia e delle finanze che le strutture di entrambi i Ministeri “collaborano proficuamente da tempo per l’applicazione delle ICT ai fini di un efficace monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di un costante miglioramento dei servizi per i cittadini”. Brunetta si riferisce in particolare all’attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 50 del decreto legge n. 269/2003 sulla sanità digitale (convertito nella legge n. 326/2003 e modificato successivamente dalla Finanziaria 2007), che ha consentito il raggiungimento di importanti risultati, quali la distribuzione della tessera sanitaria ai cittadini, il controllo delle prestazioni erogate nonché la completa digitalizzazione delle certificazioni di malattia. “In questo contesto – scrive Brunetta – pur essendo le soluzioni ICT ampiamente disponibili, manca ancora un percorso condiviso volto a definire le linee guida e le specifiche tecnico-amministrative per l’attuazione di quanto previsto dal decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 (art. 11, comma 16) che impone il passaggio alla c.d. ricetta digitale e cioè la sostituzione della ricetta cartacea con l’equivalente documento elettronico”.

Il Ministro Brunetta ricorda al suo collega Tremonti come il passaggio dal cartaceo al digitale significhi semplificare il processo prescrittivo, ponendo il cittadino al centro e consentendo un controllo della spesa in tempo reale: il medico compila e invia online la prescrizione, rilasciando al paziente il numero di protocollo della ricetta (con eventuale copia cartacea su richiesta); il paziente usufruisce della prescrizione presentando alla farmacia la propria tessera sanitaria e il numero di protocollo della ricetta; la farmacia verifica online la prescrizione, consegna il farmaco e ne comunica contestualmente l’erogazione al sistema centrale.

“Sul piano tecnologico – osserva Brunetta – è importante sottolineare che le infrastrutture ICT realizzate a livello centrale e regionale per l’attuazione di quanto previsto dal citato articolo 50 appaiono già in grado di supportare la nuova procedura (a partire dalle credenziali distribuite ai medici), richiedendo solo adeguamenti parziali in termini di collegamento e interazione con le farmacie e gli altri punti di erogazione dei servizi. Per questi motivi l’introduzione della ricetta digitale potrebbe prendere avvio in tempi ravvicinati previa elaborazione di un provvedimento attuativo che definisca nel dettaglio la nuova procedura, i servizi che saranno resi disponibili a medici, cittadini e farmacie nonché i tempi di diffusione sul territorio. Se condividi questa impostazione – conclude Brunetta rivolgendosi a Tremonti – il decreto potrebbe essere predisposto nelle sue linee essenziali da un tavolo tecnico composto dai nostri Uffici oltre che da quelli del collega Fazio, come ipotizzato nel corso del recente incontro tenuto sul tema dai nostri Gabinetti”.


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