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Enti locali con rating stabile
Le valutazioni di Moody’s: le amministrazioni italiane non hanno sofferto la crisi, ma resta l’incognita del taglio ai trasferimenti. L’Anci: sacrificati gli investimenti. E Milano ripesca il condono del 2003

Rating degli enti locali stabile: un’occasione in più per le amministrazioni, in particolare per i comuni, di protestare per i vincoli alla gestione finanziaria imposta dalla normativa.  Il rating di regioni ed enti locali rimane stabile nella fascia Aa-A, nonostante la modesta ripresa economica e gli sforzi di contenimento della spesa pubblica, ha sostenuto Moody’s Investors Service in un nuovo rapporto su regioni ed enti locali italiani. “Regioni, province e comuni non hanno sofferto eccessivamente per la crisi, a differenza di altri enti locali in Europa”, ha affermato Mauro Crisafulli, Senior Vice President del Team Finanza Pubblica di Moody’s. “Le entrate locali poco sensibili all’andamento dell’economia e l’assenza di politiche anti-cicliche hanno limitato l’impatto della crisi sui bilanci degli enti”. Tuttavia, secondo Moody’s, permangono alcune incertezze sulle performance di bilancio nei prossimi anni. Il taglio atteso dei trasferimenti statali, previsto nella manovra per il risanamento dei conti pubblici 2011-2013, limita fortemente la capacità di programmazione degli enti e rappresenta il principale elemento di pressione finanziaria per il settore. L’impatto è gravoso in particolare per i comuni, che riportano margini correnti ridotti. Tuttavia, con la recente approvazione del decreto sul fisco municipale (decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 recante“Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale”), i comuni già a partire dal 2011 guadagneranno margini di manovrabilità tributaria, in particolare con l’addizionale Irpef. La leva fiscale potrebbe contribuire a ridurre le pressioni sulle entrate. “Moody’s si aspetta che nei prossimi anni lo stock di debito di regioni ed enti locali rimarrà stabile o diminuirà, per via dei limiti più stringenti imposti dal governo sui saldi di bilancio e sull’indebitamento”, aggiunge Mauro Crisafulli. Moody’s assegna rating a 35 enti in Italia (Aa2, stabile), tra cui quasi tutte le regioni, comuni capoluogo e province, ma anche enti di medie e piccole dimensioni, prevalentemente con rating Aa-A.
“La conferma di un elevato rating dell’Agenzia Moody’s per la generalità degli enti locali testimonia il buon stato di salute dei loro bilanci”, afferma Salvatore Cherchi, delegato Anci alla finanza locale commentando i dati diffusi dall’agenzia internazionale. “In realtà – aggiunge – i comuni non solo hanno i conti in ordine, ma contribuiscono a finanziare con i loro corposi avanzi, il disavanzo generato da altri comparti della pubblica amministrazione”. “Moody’s attribuisce anche alla assenza di politiche anticicliche, l’ equilibrio dei conti. Questa considerazione in realtà, mette in luce un aspetto tutt’altro che positivo della politica di bilancio, che come Anci segnaliamo da tempo. Sono stati infatti sacrificati gli investimenti. In particolare i comuni, il principale investitore pubblico, registrano una forte caduta dell’attività di investimento. Questo non è certo accaduto per loro scelta – segnala Cherchi – ma a causa dei vincoli imposti per legge da Governo e Parlamento”. “Moody’s paventa difficoltà per il futuro a causa del taglio dei trasferimenti statali. Più che di una ipotesi – conclude – si tratta di una certezza: sarà impossibile garantire gli stessi servizi del passato”.
E a proposito di bilanci, è stato approvato ieri dal Consiglio comunale di Milano il preventivo per il 2011. Per l’Assessore al bilancio, Giacomo Beretta, “il passo decisivo per consentire a Sea di avviare le procedure per la quotazione in Borsa. Un’operazione – ha detto – che permetterà alla societa’ di rafforzare la propria posizione finanziaria e patrimoniale, supportandone il piano investimenti e accrescendone lo standing di mercato in Europa”. Nella delibera, infatti, vengono approvate le linee di indirizzo per quotazione in Borsa della società che gestisce gli aeroporti milanesi, che sarà preceduta dall’aumento di capitale e comporterà la distribuzione di dividendi straordinari al comune per circa 160 milioni di euro. Attraverso l’accordo raggiunto tra le forze politiche presenti in Aula saranno stanziati 10 milioni di euro per il fondo anticrisi in aggiunta a quelli già inseriti nel bilancio, come già avvenuto per l’esercizio 2010. A questi si sommeranno ulteriori 15 milioni di stanziamenti, a seguito della buona riuscita delle operazioni di valorizzazione del patrimonio comunale. Per far fronte ai tagli imposti da Governo e Patto di stabilità, e per garantire l’erogazione dei servizi senza aumentare le tariffe a carico dei cittadini, si farà ricorso all’entrata a regime del progetto, avviato nel 2010, per la definizione delle pratiche relative al condono del 2003; ai dividendi da partecipate, come gli oltre 80 milioni di euro di A2A; alla prosecuzione delle attività di valorizzazione del patrimonio immobiliare del comune, con l’utilizzo di parte di eventuali plusvalenze realizzate per finanziare la parte corrente del bilancio per circa 135 milioni di euro. Altro punto fondamentale della manovra è il rispetto del Patto di stabilità. In particolare, per il comparto dei comuni è previsto un taglio dei trasferimenti pari a 1.500 milioni di euro per l’esercizio 2011 e 2.500 milioni di euro per le annualità 2012 e 2013. Il taglio per il Comune di Milano per l’esercizio 2011 è pari a circa 54 milioni di euro e 90 milioni di euro per il 2012 e 2013. La manovra finanziaria, approvata inoltre, impone al Comune di Milano un saldo programmatico positivo pari a circa 200 milioni di euro.


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