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Federalismo verso i ritocchi
Mentre le norme con il rinvio della delega avranno corsia preferenziale (si parte alla Camera), il Ministro Calderoli apre ai comuni sulle modifiche al fisco municipale: disco verde alla clausola anti-tagli

Corsia preferenziale al disegno di legge di proroga dei termini per il completamento del federalismo, mentre il Governo apre ai comuni circa le modifiche da apportare alle norme sul federalismo fiscale municipale. Inizierà dalla Camera l’iter del disegno di legge, approvato mercoledì scorso dal Consiglio dei Ministri, che proroga di sei mesi i termini della legge delega che introduce il federalismo (da fine maggio a fine novembre).
Ne ha dato notizia il ministro per la semplificazione amministrativa, Roberto Calderoli, conversando a Montecitorio con i giornalisti. “Io quello che dovevo fare l’ho fatto – dice il Ministro. Ora tocca al Parlamento”. Il d.d.l. arriverà “alla Camera” perché “al Senato c’è il processo breve”, aggiunge ancora e sottolinea: per il provvedimento “abbiamo chiesto la procedura d’urgenza”. Intanto Calderoli apre alle richieste dell’Anci per modificare il decreto legislativo in materia di fisco municipale, in particolare con l’introduzione di una clausola di salvaguardia ‘anti-tagli’ sulla falsariga di quella introdotta per le regioni. Lo riferisce una nota dell’Associazione dei comuni, al termine di un incontro fra il Ministro per la semplificazione amministrativa e una delegazione guidata dal presidente Sergio Chiamparino, e composta dal vicepresidente vicario Osvaldo Napoli, dal delegato alla Finanza locale Salvatore Cherchi, dal segretario generale, Angelo Rughetti, e da Andrea Ferri di Ifel. “L’incontro – ha riferito Salvatore Cherchi – è stato un momento di utile confronto con il ministro su alcune questioni importanti”. L’Anci ha infatti presentato al Ministro Calderoli le ragioni per introdurre da subito significative modifiche al decreto sul federalismo municipale appena varato (decreto legislativo 23 del 2011, ndr). In particolare, i temi affrontati hanno riguardato l’introduzione di una disposizione analoga a quella già adottata per le regioni che prevede che il federalismo a regime, quindi a partire almeno dal 2013, si attui assumendo come base di calcolo la entità dei trasferimenti del 2010, cioè quella precedente ai tagli. Altre questioni trattate sono state quelle della fiscalizzazione dei trasferimenti in conto capitale e della ripartizione del fondo di riequilibrio. Ultimo tema affrontato, quello relativo al fondo perequativo, ovvero alla perequazione a regime. “Su questi punti – ha concluso Cherchi – abbiamo riscontrato da parte del Ministro Calderoli la condivisione della necessità di norme più ampie e più precise di quelle contenute nel decreto sul federalismo municipale. E in proposito il ministro ha proposto che si compia una istruttoria tecnica congiunta, in modo da definire le norme conseguenti”.


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