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Rinnovabili, il Governo tira dritto
Oggi la firma del decreto nonostante il no delle Regioni, mentre i Comuni hanno dato parere favorevole. Regime in corso prorogato fino a fine agosto

Il decreto ministeriale sul quarto conto energia, ovvero il nuovo regime di incentivi per il fotovoltaico, dovrebbe essere firmato oggi dai Ministri Romani e Prestigiacomo. Lo ha dichiarato il sottosegretario allo sviluppo economico, Stefano Saglia, a margine della conferenza Stato-Regioni. Saglia ha inoltre confermato che il testo accoglie la proposta di mediazione secondo la quale il terzo conto energia, ovvero il regime di incentivi attualmente in corso, verrà prorogato fino al 31 agosto. Le Regioni, che hanno espresso parere negativo, avevano chiesto la proroga fino a fine anno. “Diciamo che il bicchiere è mezzo pieno perché sono stati fatti dei passi avanti, però noi vogliamo portare avanti il decreto – ha affermato il sottosegretario – noi tuteliamo le imprese, la macchina del fotovoltaico riparte con degli incentivi raddoppiati rispetto a quanto prevedevamo inizialmente; poi giudicheranno le imprese, che comunque potranno concludere gli investimenti in programma e chi finirà l’allacciamento entro il 31 agosto potrà godere degli incentivi correnti”. “Il punto nodale è il regime transitorio – ha continuato il sottosegretario – noi non vogliamo che il peso delle domande comprometta il settore”.
Saglia ha poi ricordato come in altri paesi europei, come Francia, Spagna e Gran Bretagna ci siano stati tagli ancora maggiori: “c’è stata una accelerazione nel passaggio tra il secondo e terzo conto energia, li i prezzi dei pannelli erano aumentati perché si faticava a trovarli ora si sta assistendo a una progressiva riduzione dei costi”. “Qualcuno ha strillato troppo – ha concluso Saglia – con questo decreto qualcuno guadagnerà meno ma non fallirà o sarà penalizzato”.
“Le Regioni hanno espresso parere negativo sul decreto relativo agli incentivi per gli impianti fotovoltaici”, ha dichiarato il presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani. “A determinare il parere negativo – ha spiegato Errani – il fatto che non siano state accolte le nostre proposte tese a salvaguardare i diritti acquisiti dagli operatori e a garantire un decremento delle tariffe in linea con le esigenze del settore e con la necessaria tutela dei posti di lavoro. Il lavoro delle Regioni ha comunque già portato a migliorare il testo proposto dal Governo e anche i passi in avanti registrati oggi vanno sottolineati. In particolare sul fronte delle bonifiche dall’amianto che il sistema premiale previsto promuoverà ulteriormente. Un risultato che oggi, Giornata mondiale vittime dell’amianto, assume anche una valenza simbolica. Importante anche l’accoglimento della proposta delle Regioni finalizzata a salvaguardare la produzione nazionale della componentistica necessaria alla realizzazione degli impianti. Le Regioni – ha concluso Errani – data l’importanza strategica dell’energia fotovoltaica nella prospettiva dell’attuazione del Protocollo di Kyoto continueranno comunque il confronto con l’esecutivo per migliorare ulteriormente il testo del decreto”. Diversa la posizione dei sindaci. Parere favorevole, essendo stati accolti alcuni emendamenti proposti dall’associazione riguardanti direttamente i comuni ed anche alla luce dell’apertura da parte del Ministero dello sviluppo economico sulla salvaguardia degli investimenti in corso nel periodo transitorio, in particolare nell’anno in corso, è stato invece espresso dall’Anci. “Prendiamo atto del mantenimento di elementi premiali per tutti i comuni e in particolare per i piccoli, dell’estensione della soglia dimensionale per i piccoli impianti, e di una apertura del Governo sul periodo transitorio”, sottolinea Enrico Borghi vicepresidente Anci e presidente Uncem al termine la Conferenza unificata. Ma secondo Borghi, dopo questo passaggio si aprono altri scenari che devono tenere conto delle condizioni in cui si è giunti alla definizione del decreto, a pochi giorni dalla sua scadenza. “È evidente che a questo punto c’è una seconda questione molto importante legata al fatto che si aprirà la discussione sui decreti per le altre fonti rinnovabili (come biomasse, eolico ed idroelettrico), a cui i comuni sono particolarmente interessati”, prosegue. Per questo motivo “abbiamo chiesto al governo di avviare da subito un tavolo di confronto, perché non possiamo arrivare, come nella vicenda del fotovoltaico, a ridosso delle scadenze in maniera spezzettata e senza dare un quadro di certezza al settore”, osserva il vicepresidente Anci. Da parte sua il vicepresidente e delegato sull’energia Filippo Bernocchi aggiunge che “sui punti riguardanti la revisione del periodo transitorio 2011-2012 e dell’abbattimento delle tariffe incentivanti, alla luce del prospettato regime di deroga per chi ha già avviato gli investimenti e dei nostri emendamenti accettati, tra cui la trasformazione del premio incentivante per la sostituzione dei tetti in eternit dal 10% ad una quota fissa per kw/h, l’Anci attende adesso che la proposta di apertura del Governo si traduca in una modifica concreta del provvedimento”.
“Il no pronunciato dalle Regioni allo schema governativo degli incentivi per il fotovoltaico è la logica conseguenza del disinteresse e della mancanza di attenzione dell’esecutivo verso le rinnovabili”, dichiara invece in una nota Stella Bianchi, responsabile ambiente del Pd, aggiungendo che “il Ministro Romani le difende solo a parole mentre con i suoi atti concreti paralizza e porta allo stremo un settore strategico per la crescita e che, nonostante la crisi, si stava espandendo. È l’ulteriore prova che nella testa del Governo l’unica opzione energetica è quella pericolosa ed economicamente sconveniente del nucleare”. “Oggi abbiamo un motivo in più per chiedere che il governo concordi al più presto con tutte le associazioni degli operatori le scelte necessarie per sanare i danni fatti e per ridare fiato al settore. Allo stesso tempo – conclude – , per chiedere di porre fine agli inganni sul nucleare facendo svolgere il referendum, visto che non c’è stata una vera abrogazione del piano nucleare del governo”.
La decisione del Governo di andare avanti sul decreto “’ammazza rinnovabili’ nonostante la bocciatura da parte delle regioni è gravissima e conferma che questo governo è eterodiretto dagli interessi degli oligopoli energetici che sono responsabili del caro bolletta e del disastro energetico italiano”, dichiara il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che aggiunge: “Purtroppo il governo ha deciso di andare avanti nell’intento di demolire le rinnovabili fermando la modernizzazione dell’Italia”. Per Bonelli “è ormai evidente che si vogliono portare alla chiusura migliaia di piccole e medie imprese che sono fuori dal sistema delle grandi lobby economiche ed energetiche ma che non solo hanno prodotto oltre 140mila posti di lavoro e distribuito ricchezza ma che hanno dimostrato che un sistema energetico diffuso e basato sul solare è possibile”. “Quella del governo è una scelta irresponsabile e che trasforma l’Italia nel fanalino di coda in Europa per l’innovazione e lo sviluppo delle energie verdi – conclude Bonelli -. Per questa ragione domani mattina (oggi, ndr) noi Verdi saremo in Piazza Montecitorio insieme alle associazioni del solare per dire sì alle rinnovabili, sì all’innovazione e fermare un governo che fa gli interessi degli oligopoli e delle lobby energetiche e inganna gli italiani sul nucleare”.


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