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Assistenza ai migranti con il tetto
L’assistenza ai migranti con permesso di soggiorno per motivi umanitari dovrà essere garantita dai Soggetti attuatori delle regioni nei limiti giornalieri di 40 euro a migrante, straordinariamente elevabili a 46 euro. È una delle indicazioni fornite in una nota della Protezione civile che si rivolge anche agli enti locali

L’assistenza ai migranti con permesso di soggiorno per motivi umanitari dovrà essere garantita dai Soggetti attuatori delle regioni nei limiti giornalieri di 40 euro a migrante. Rispetto al costo giornaliero previsto è possibile rendicontare oneri maggiori, purché giustificabili e comunque non superiori al limite massimo giornaliero di 46 euro. In questo caso la richiesta di rimborso dovrà essere accompagnata da una relazione di dettaglio dei maggiori costi sostenuti. Questa una delle indicazioni fornite dal Dipartimento della protezione civile con una nota diffusa nella tarda serata di ieri che sintetizza le indicazioni operative per migliorare la gestione dell’emergenza umanitaria migranti riportate in una nota del Commissario delegato (il capo del Dipartimento Franco Gabrielli) del 7 maggio 2011. Nella nota si specifica che per l’assistenza dei richiedenti asilo dovrà essere garantito un trattamento analogo a quello riservato dal Ministero dell’Interno ai soggetti ospitati nei Centri di accoglienza richiedenti asilo. I Soggetti attuatori dovranno contattare direttamente i Prefetti competenti a livello territoriale per assicurare copertura finanziaria ai maggiori oneri sostenuti dai Centri governativi presenti sul territorio per l’assistenza ai migranti o ai profughi in attesa di trasferimento e valutare l’economicità delle soluzioni individuate, anche attraverso ricerche di mercato. Mentre per l’allestimento di strutture ex novo, i Soggetti attuatori dovranno richiedere al Commissario delegato la copertura finanziaria necessaria, allegando alla richiesta una breve scheda descrittiva della struttura con informazioni sulla proprietà, sul tipo di disponibilità e sugli interventi da realizzare, nonché una stima dei relativi costi. Sul fronte degli enti locali, da rilevare come i Soggetti attuatori dovranno interagire con i sindaci dei comuni in cui si trovano le strutture destinate all’accoglienza, anche al fine di un loro eventuale intervento nell’attivazione delle strutture in qualità di autorità locale di protezione civile. Per il trasferimento dei migranti via mare, la Struttura commissariale individuerà, continua la nota, i mezzi navali idonei, fornendo anche assistenza a bordo, ferme restando le competenze di pubblica sicurezza che spettano alle questure di partenza del mezzo. Di converso, per il trasferimento via terra verso le strutture di accoglienza individuate, il Soggetto attuatore della regione cui sono destinati i migranti deve individuare i mezzi necessari ed assicurare i trasferimenti sul territorio regionale e i pasti necessari durante il tragitto.  Di particolare rilievo il capitolo dei minori. Visto infatti l’elevato numero di minorenni non accompagnati arrivati sul territorio nazionale dal 1° gennaio 2011, è in preparazione una procedura concordata con gli enti che ordinariamente trattano questi casi per portare il minore in un luogo sicuro e in tempi rapidi, attraverso una ricognizione delle disponibilità a livello locale delle strutture di accoglienza idonee. Entreranno in gioco anche gli enti locali per preparare l’elenco delle strutture disponibili all’accoglienza e per garantire una rapida distribuzione nel territorio. La nota della Protezione civile ricorda che in base all’art. 5 dell’o.P.C.M. n. 3933 del 13 aprile 2011, si stabilisce un contributo ai comuni che hanno sostenuto o autorizzato spese per l’accoglienza di minori non accompagnati per un totale 500 posti, ad un costo giornaliero procapite non superiore a 80 euro. Intanto a margine dell’incontro con i militari di stanza alla base di Birgi, rispondendo ai cronisti, il Ministro della difesa Ignazio La Russa, parlando del problema immigrati ha detto: “C’è un problema di profughi, non sappiamo quanti siano spontanei e quanti aiutati a diventare profughi dallo stesso governo di Gheddafi. In ogni caso noi stiamo facendo la nostra parte, ma vorremmo che adesso fossimo veramente aiutati dalla Comunità europea e internazionale. Non ci sembra giusto che tocchi solo a noi sobbarcarci un ruolo così pesante se dovessero arrivare ancora più profughi dalla Libia”.


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