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Assenze per malattia nella p.a.: a marzo -4,8% rispetto allo stesso mese del 2010. Fenomeno ridotto del 32% nei quasi tre anni di applicazione della riforma Brunetta

Rispetto allo stesso mese del 2010, a marzo le assenze per malattia dei dipendenti pubblici sono diminuite del -4,8%. Gli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni sono calati del -6,2% mentre le assenze per altri motivi evidenziano una contrazione complessiva del -7,2%. Si tratta come al solito di stime riferite al complesso delle amministrazioni pubbliche ad esclusione dei comparti scuola, università, pubblica sicurezza e vigili del fuoco. La rilevazione statistica, realizzata dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione in collaborazione con l’Istat, si basa sui dati trasmessi in via telematica a Palazzo Vidoni da 4.900 amministrazioni pubbliche attraverso il nuovo sistema “PERLA PA” (www.perlapa.gov.it).
Il monitoraggio conferma come la Legge n. 133/2008 abbia ridotto in misura significativa i giorni di assenza per malattia. A quasi tre anni dalla sua approvazione, la riduzione media delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici è infatti pari a circa -32%. Un dato che corrisponde a 65.000 dipendenti in più ogni anno sul posto di lavoro (una cifra superiore a tutta la popolazione residente nel Comune di Viterbo). Le nuove regole volute dal Ministro Renato Brunetta hanno modificato strutturalmente i comportamenti dei dipendenti pubblici, favorendo una condotta di maggiore responsabilità, ispirata a principi di correttezza professionale e riconoscimento del merito. I tassi di assenteismo del settore pubblico si sono così riallineati a quelli del settore privato: un successo che si traduce in una maggiore qualità e quantità dei beni e dei servizi pubblici erogati ai cittadini.
Con riferimento alle assenze per malattia, nello scorso mese di marzo gli Enti di Previdenza mostrano una contrazione negli Enti di Previdenza (-9,9%), nelle Aziende Sanitarie Locali (-4,4%) e nelle altre PA centrali (-3,9%) ma anche un aumento nelle Regioni e Province autonome (+4,9%). Quanto agli eventi di assenza superiori a 10 giorni, si rilevano consistenti diminuzioni nel comparto che comprende Ministeri, Presidenza del Consiglio e Agenzie fiscali (-15,7%) e viceversa un consistente aumento del fenomeno presso gli Enti di Previdenza (+24,3%) e le Regioni e Province autonome (+17,7%). Per quanto riguarda invece le assenze per altri motivi, si osserva una riduzione significativa nelle Aziende Sanitarie Locali (-7,5%) ma anche un robusto incremento nelle altre PA centrali (+9,6%) e presso le Amministrazioni provinciali (+5,2%).
Nelle diverse macro-aree del Paese le assenze per malattia registrano una contrazione nel Nord Est (-3,2%) e nel Mezzogiorno (-2,2%) mentre si rileva una lieve variazione positiva (+1,0%) nel Centro e nel Nord Ovest. Gli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni mostrano invece riduzioni solo nelle aree centrali del Paese (-8,6%). Le assenze per altri motivi registrano invece a marzo riduzioni in tutte le aree: -3,9% nel Nord Ovest, -3,5% nel Centro, -2,3% nel Nord Est e -2,1% nel Mezzogiorno.
La rilevazione statistica evidenzia casi particolarmente significativi.
Nel comparto Ministeri spiccano i dati del Ministero dell’Istruzione (-34,0%), del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (-34,0%), del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (-29,0%) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (-26,5%). Nel comparto delle Agenzie fiscali le assenze per malattia diminuiscono ovunque: -6,6% all’Agenzia delle Dogane, -4,9% all’Agenzia delle Entrate, -3,9% all’Agenzia del Territorio e -3,3% all’Agenzia del Demanio.
Le Regioni e le Province autonome in cui si registrano le diminuzioni più sensibili di assenze per malattia sono invece Molise (-28,2%), Provincia autonoma di Trento (-18,8%), Emilia-Romagna (-17,3%), Valle d’Aosta (-14,2%), Sardegna (-12,8%) e Friuli Venezia Giulia (-12,8%). Quanto alle Province, clamorose riduzioni del fenomeno si registrano in quelle di Vicenza (-58,9%), Prato (-51,4%), Medio Campidano (-44,2%), Treviso (-44,2%), Torino (-38,5%), Novara (-36,5%), Biella (-35,6%), Como (-35,5%), Crotone (-35,4%) e Ogliastra (-33,7%).
Tra i Comuni con più di 500 dipendenti si segnalano i casi di Bologna (-41,8%), Bolzano (-37,7%), Vicenza (-33,0%), La Spezia (-30,8%) e Messina (-28,8%). Per quanto riguarda invece i Comuni con 100-499 dipendenti, spiccano i dati di Villasanta (-85,3%), Campione d’Italia (-78,0%), Certaldo (-76,5%), Pisticci (-74,0%) e Montecchio Maggiore (-68,7%). Infine, tra quelli con 50-99 dipendenti altrettanto clamorosi sono i casi di Toscolano-Maderno (-98,4%), Renon (-92,4%), Noceto (-90,7%), Guspini (-88,5%) e Concordia sulla Secchia (-87,4%).
Record mensile di riduzione dell’assenteismo per malattia anche nelle Asl del Friuli Occidentale (-56,8%), della Provincia di Lecco (-46,4%), della Provincia di Mantova (-35,9%), di Foggia (-30,2%), della Provincia di Bergamo (-26,7%) e di Padova (-26,3%). Cali altrettanto vistosi sono stati registrati nell’Azienda Ospedaliera G. Pini di Milano (-28,5%), dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova (-23,7%), dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza (-18,8%) e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena (-16,7%).
Una consistente riduzione delle assenze per malattia si registra anche tra il personale di ENPALS (-22,0%), INPS (-17,7%), INAIL (-13,6%) ed INPDAP (-6,8%). Infine, notevoli riduzioni del fenomeno sono state registrate tra i lavoratori dell’Agenzia Spaziale Italiana (-74,7%), dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (-49,6%), dell’Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale (-30,3%), della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” (-23,4%) e del CNR (-17,8%).


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