MAGGIOLI EDITORE - La Gazzetta degli Enti Locali


Sindacati e p.a., cambio di regole
Sullo stop alla concertazione sui provvedimenti organizzatori interviene ora il decreto correttivo della riforma Brunetta, depositato al Senato. Scatenando polemiche tra la Cgil e il Ministro

Cambio di regole nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e il sindacato. E stop alla concertazione perché basterà la semplice informazione ai rappresentanti dei lavoratori. Tutte le norme della riforma Brunetta sono infatti “immediatamente applicabili” sin dalla sua entrata in vigore (novembre 2009) comprese quelle sui poteri delle amministrazioni pubbliche che “sostituiscono alla vecchia concertazione dei provvedimenti organizzatori la mera informazione dei sindacati”. Disposizioni contenute nella riforma e sulle quali interviene ora lo schema di decreto “correttivo” e interpretativo che è stato presentato nei giorni scorsi al Senato. Il decreto – secondo quanto denuncia la Cgil – stabilisce che sull’organizzazione delle singole amministrazioni (orari, modalità di lavoro eccetera) e su tutti gli aspetti del rapporto di lavoro regolati dalla contrattazione nazionale e integrativa non sarà più necessario coinvolgere le organizzazioni dei lavoratori ma basterà solo informarle. Non solo. Il provvedimento regolamenta in modo più puntuale la possibilità per le amministrazioni di chiudere il rapporto di lavoro con chi abbia almeno 40 anni di anzianità contributiva: servirà un atto generale interno, come una circolare o un regolamento, per disciplinare la chiusura del rapporto di lavoro.
Il decreto correttivo si è reso necessario – secondo quanto si legge sulla relazione tecnico normativa – a fronte dei disordini organizzativi nelle amministrazioni pubbliche “dovuti a divergenze interpretative sui criteri di diritto intertemporale che hanno alimentato un diffuso contenzioso e conflitti tra parti sociali e pubbliche amministrazioni e tra pubbliche amministrazioni e personale dalle stesse dipendente”. “Il decreto – attaccano il segretario confederale della Cgil Nicola Nicolosi e il segretario della Fp-Cgil Rosanna Dettori – ha l’unico obiettivo di bloccare le numerose sentenze della magistratura contro la riforma e il suo attacco ai contratti già firmati, tentando di annullare qualsiasi ruolo delle organizzazioni sindacali nella contrattazione dell’organizzazione del lavoro addirittura con effetto retroattivo. È un atto grave, illegittimo e assolutamente lesivo dell’operato della magistratura, un atto contro tutti i sindacati, anche quelli che hanno firmato accordi a perdere con il Ministro. La Cgil continuerà la sua battaglia contro il blocco della contrattazione e assumerà – concludono Nicolosi e Dettori – tutte le iniziative per contrastare questo ennesimo provvedimento-danno”. Il decreto inoltre – denuncia ancora la Cgil – ignora le richieste di correzione fatte da Regioni e enti locali a difesa della loro autonomia, correzioni che avrebbero dovuto essere normate entro due anni dall’entrata in vigore della legge e quindi entro novembre 2011. Non si è fatta attendere la reazione del Ministro dell’innovazione e della pubblica amministrazione Renato Brunetta. “Pur di muovere l’ennesimo e ingiustificato attacco alla riforma Brunetta, la Cgil utilizza strumentalmente una norma divenuta legge già un anno e mezzo fa, con cui la pubblica amministrazione si riappropria dei poteri tipici del datore di lavoro in ogni ordinamento civile”. Il Ministero precisa che “il decreto correttivo non serve a contrastare alcuna sentenza, bensì a sanare alcune incertezze interpretative insorte nella giurisprudenza circa l’entrata in vigore della norma, laddove alcune pronunce (peraltro ancora solo in primo grado) hanno concluso per l’immediata applicabilità della disposizione, mentre altre propendono per l’applicabilità della stessa solo a partire dalla nuova tornata contrattuale, insieme alle nuove norme sul procedimento negoziale. Il decreto interpretativo serve quindi a garantire chiarezza per il buon andamento della pubblica amministrazione”. “La Cgil si rassegni: – conclude la nota – datore di lavoro e sindacati torneranno a svolgere ciascuno il proprio ruolo, esattamente come succede in tutto il mondo”.


www.lagazzettadeglientilocali.it