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Politiche comunitarie, presentata dal Dipartimento la Relazione annuale 2010

Il Dipartimento Politiche Comunitarie ha trasmesso al Parlamento la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea (anno 2010) e la Relazione programmatica per l’anno 2011 che viene presentata per la prima volta in applicazione all’art. 15 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, così come modificato dalla legge 4 giugno 2010 n. 96 (Legge comunitaria 2009).
Ogni anno, il Governo è tenuto a dare al Parlamento un’informativa annuale sulla partecipazione italiana al processo d’integrazione europea. In passato, il documento comprendeva i risultati conseguiti nell’anno precedente e gli orientamenti e le priorità da perseguire nell’anno successivo.
La modifica introdotta separa nettamente le due analisi, sdoppiando l’informativa in due diverse relazioni: una programmatica, destinata ad illustrare gli intendimenti del Governo relativamente agli sviluppi, attesi per l’anno successivo, dei profili generali di funzionamento dell’Unione Europea e delle sue politiche; l’altra consuntiva, diretta a fornire un quadro completo e al tempo stesso sintetico del contributo dato e delle posizioni sostenute dal nostro Paese in sede europea nel corso dell’anno precedente.
Per il suo carattere innovativo, la nuova Relazione programmatica ha richiesto un non facile lavoro di preparazione, per la necessità sia di definire l’appropriata struttura da dare al documento, sia di adeguare l’impostazione dei contributi delle diverse amministrazioni. La Relazione espone nel dettaglio, alla luce delle indicazioni contenute nel programma legislativo e di lavoro annuale della Commissione e negli altri strumenti di programmazione europea:

La Relazione consuntiva si apre ricordando come l’attuazione del Trattato di Lisbona abbia rappresentato l’obiettivo principale dell’agenda istituzionale europea del 2010. Non solo. L’anno appena trascorso si è caratterizzato anche, e soprattutto, per l’avvio di una nuova governance economica dell’Unione.
Di fronte alla crescente globalizzazione dell’economia, la Commissione, traendo le giuste lezioni dalla crisi finanziaria mondiale, le cui ultime conseguenze sui debiti sovrani di alcuni paesi europei erano arrivate nella primavera del 2010 a minacciare la stabilità stessa dell’euro, ha proposto di rafforzare la governance. L’obiettivo della Commissione è di migliorare il funzionamento del Patto di Stabilità e Crescita e di estendere la sorveglianza dagli squilibri di bilancio a quelli macroeconomici.
La Commissione ha proposto, inoltre, di armonizzare la programmazione di bilancio e la politica nazionale, prevedendo un “semestre europeo” dedicato al coordinamento delle politiche economiche, che permetterebbe agli Stati membri, nella preparazione dei bilanci e dei Programmi Nazionali di Riforma, di approfittare dei vantaggi derivanti da un coordinamento a livello europeo. La Commissione ha proposto, inoltre, la creazione di un meccanismo permanente per la risoluzione delle crisi finanziarie.
Per quanto riguarda l’Italia, il Governo si è costantemente impegnato su tutte le linee di attività svolgendo sia azioni utili ad agevolare la rapida attuazione del Trattato, sia interventi mirati a conseguire un più elevato grado di coordinamento delle politiche economiche. In particolare, su quest’ultimo fronte, il Governo ha proceduto ad adeguare rapidamente le regole vigenti in tema di programmazione economico-finanziaria alle nuove regole europee.

Per saperne di più:
> Relazione programmatica 2011
> Relazione consuntiva 2010


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