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Rc auto, arriva lo sblocco
Un decreto delle Finanze stabilisce le modalità di pubblicazione delle delibere provinciali sull’imposta, condizione necessaria per modificare le aliquote. E da domani via ai ritocchi anche per le addizionali comunali

Rc auto, per le province scatta la possibilità di aumentare l’aliquota d’imposta. Con decreto del 3 giugno scorso, il Dipartimento delle finanze ha fissato le modalità operative per la pubblicazione delle delibere di variazione dell’aliquota dell’imposta Rca. Le province devono inviare le deliberazioni, redatte secondo lo schema allegato al decreto, alla Direzione federalismo fiscale del Dipartimento delle finanze, tramite posta elettronica certificata al seguente indirizzo: dff.delibererca@pce.finanze.it. Nel solo caso in cui le province non dispongono del servizio di posta elettronica certificata e fino al 30 giugno 2012, spiega una nota, gli stessi enti possono inviare le deliberazioni mediante posta elettronica, al seguente indirizzo: df.dff.delibererca@finanze.it Nell’oggetto della e-mail di trasmissione, deve essere specificato il nome della provincia, l’anno di imposta e la locuzione “imposta Rca. Il formato della scansione della deliberazione da inviare deve essere jpeg (non a colori) e di dimensioni non superiori a 400 kb. Ricordiamo che le deliberazioni di variazione dell’aliquota dell’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori devono essere pubblicate sul sito Internet del Dipartimento delle finanze per effetto dell’art. 17, comma 2, del d.lgs. 6 maggio 2011, n. 68. Da quest’anno l’aliquota dell’imposta, pari al 12,5% può essere aumentata o diminuita in misura non superiore a 3,5 punti percentuali, mentre a decorrere dall’anno 2012 l’imposta Rca costituisce tributo proprio derivato delle province. Il decreto dirigenziale, adottato entro i 7 giorni stabiliti dal decreto, fissa le regole tecniche per inviare al ministero le delibere  che riguardano l’entrata più importante nei bilanci provinciali. Come detto, tale aliquota resta al 12,5% solo di base perché i singoli enti potranno già da quest’anno aumentarla o diminuirla (ma vista l’aria che tira per i bilanci locali dovrebbero prevalere i rincari) fino a 3,5 punti. Le delibere hanno comunque effetto solo dall’inizio del secondo mese successivo a quello di pubblicazione, evitando così rincari retroattivi. Da rilevare anche a da domani i comuni avranno le mani libere per ritoccare le addizionali Irpef. Anche i comuni che hanno già approvato i preventivi 2011 alla fine del 2010 o nei primi mesi di quest’anno senza istituire o aumentare l’addizionale Irpef possono tornare sui propri passi e ritoccare l’imposta, senza superare i limiti fissati dal decreto legislativo sul fisco municipale. Lo sblocco consente a chi ha già votato il bilancio 2011 di introdurre la nuova aliquota adottando subito una variazione di bilancio, ma senza riapprovare i conti. Con la risoluzione 1/2011 di lunedì 2 maggio, le Finanze hanno fatto luce sulle possibilità di modificazione dell’Irpef locale aperte dal decreto legislativo sul federalismo municipale, adottando una linea “rigorosa” per evitare che le decisioni dei sindaci siano a rischio contenzioso. In pratica, i comuni possono applicare imposte di soggiorno e/o addizionali Irpef con effetti già nel 2011 solo dopo il 7 giugno. Nei casi in cui le maggiorazioni d’imposta siano state applicate a partire dal 7 aprile 2011 (data dell’entrata in vigore del decreto sul federalismo fiscale) fino al 7 giugno 2011, queste vengono considerate legittime ma sospese.


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