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Comuni, riscossione fai-da-te
Equitalia e le società da essa partecipate non potrannno effettuare attività di accertamento, liquidazione e riscossione delle entrate tributarie dei comuni e delle società partecipate. Lo prevede il decreto sviluppo licenziato in commissione alla Camera. La settimana prossima la fiducia

Mai più cartelle pazze e ganasce fiscali per multe automobilistiche di 100 euro o una rata Ici di piccola entità. È questa la principale conseguenza di uno dei due emendamenti al decreto sviluppo approvato martedì notte alle Commissioni finanze e bilancio della Camera dai relatori, Giuseppe Marinello (Pdl) e Maurizio Fugatti (Lega), con l’assenso del governo. Sul provvedimento (>> la bozza del d.l. sviluppo) è prevista anche oggi la discussione in aula e il voto (probabilmente con la fiducia) la settimana prossima. La proposta di modifica esclude che Equitalia e le società da essa partecipate possano effettuare attività di accertamento, liquidazione e riscossione delle entrate tributarie dei comuni e delle società partecipate: dunque multe automobilistiche, Ici, tassa sui rifiuti eccetera.  “Il nostro emendamento – ha spiegato Marinello – stabilisce che Equitalia non potrà più effettuare riscossioni o atti assimilati per i comuni e le società controllate”, come ad esempio quelle che gestiscono i rifiuti o i servizi idrici, “che poi sono quelle che generano maggiori disagi e malcontento tra i cittadini”. A Equitalia resterà La riscossione dei grandi tributi per l’Agenzia delle entrate (Irpef, Ires, Iva, ecc). La Commissione attività produttive dell’Anci, ha espresso ieri un giudizio sostanzialmente positivo sul dl 70 che ‑ ha rilevato ‑ può rappresentare uno strumento  per consentire ai  comuni  di contribuire alla ripartenza dell’economia, in particolare con le nuove procedure riguardanti le opere pubbliche, e di snellire la burocrazia per cittadini ed imprese. Allo stesso tempo la Commissione Anci sottolinea però la preoccupazione per l’emendamento proposto dal relatore che prevede il commissariamento dei comuni che non abbiano attivato lo Sportello Unico entro il 30.9.2011. La commissione ha quindi ribadito che l’introduzione delle nuove norme previste all’art. 4 (modifiche al codice degli appalti) deve essere accompagnata dalla possibilità che i comuni attivino le risorse a loro disposizione per la realizzazione delle opere pubbliche (o il pagamento delle imprese per quelle realizzate) attraverso una diversa impostazione del patto di stabilità interno e, in  generale, delle norme che riguardano la formazione dei bilanci e l’autonomia della gestione finanziaria, che contrastano con i dettami costituzionali. Sempre in tema di d.l. 70, la Associazione dei comuni italiani ribadisce però la sua totale contrarietà “a misure affrettate che mettono in seria difficoltà i comuni sul versante dell’accertamento e della riscossione dei tributi già programmati in bilancio, così come anche rispetto alla repentina esclusione di Equitalia dal servizio di riscossione ed accertamento, per conto dei comuni, a partire dal gennaio prossimo”.
Tra le altre novità da segnalare lo stop agli interessi anatocistici sulle somme iscritte a ruolo. Con un emendamento firmato da Cosimo Ventucci (Pdl) si modificano le norme sugli interessi di mora sulla riscossione escludendo dal conteggio le sanzioni pecuniarie tributarie e gli interessi”. La modifica sarà valida però solo per le cartelle future. Decorso inutilmente il termine di pagamento sulle somme iscritte a ruolo si applicano, a partire dalla data della notifica della cartella gli interessi di mora, ma, secondo il testo dell’emendamento approvato, dal conteggio degli interessi sono “escluse le sanzioni pecuniarie tributarie e gli interessi”. La novità varrà però solo per il futuro: “Le disposizioni si applicano ai ruoli consegnati a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto”.


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