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7 miliardi di euro per dare impulso alla ricerca e all'innovazione e creare occupazione e crescita

La commissaria Máire Geoghegan-Quinn ha annunciato il 19 luglio scorso un investimento di quasi 7 miliardi di euro destinati a dare impulso all’innovazione attraverso la ricerca. Si tratta del più corposo pacchetto di finanziamenti di questo tipo mai messo a disposizione dalla Commissione europea e rientra nel Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (7°PQ).
Secondo le previsioni questi finanziamenti dovrebbero creare nel breve periodo quasi 174 000 posti di lavoro[1] che arriveranno a circa 450 000 nell’arco di 15 anni, oltre a far aumentare il PIL di quasi 80 miliardi di euro[2]. Il finanziamento della ricerca è tra le priorità dell’agenda politica dell’UE e si trova al centro di una strategia coerente sull’innovazione, la cosiddetta “Unione dell’innovazione” (IP/10/1288, MEMO/10/473), di cui l’Europa ha bisogno se vuole competere con economie grandi e dinamiche come gli Stati Uniti e la Cina.
Le sovvenzioni serviranno a promuovere la ricerca rivolta alle maggiori sfide sociali che l’Europa e il mondo intero devono affrontare. Tra gli oltre 16 000 beneficiari figurano università, enti di ricerca e industria, mentre un’attenzione speciale sarà rivolta alle piccole e medie imprese, cui è destinato tra le altre cose un pacchetto pari a quasi un miliardo di euro. Verrà inoltre istituito un nuovo riconoscimento europeo per le donne innovatrici il cui lavoro è stato finanziato dal 7°PQ o da programmi precedenti. La maggioranza degli inviti a presentare proposte (ossia inviti a candidarsi per ricevere i finanziamenti) sarà pubblicata il 20 luglio.
Máire Geoghegan-Quinn, commissaria per la ricerca, l’innovazione e la scienza, ha commentato: “L’Europa sta dando l’ennesima dimostrazione del proprio impegno a porre la ricerca e l’innovazione in cima all’agenda strategica per la crescita e l’occupazione. La competizione a livello europeo per ottenere questi finanziamenti riunirà i migliori ricercatori e innovatori d’Europa per affrontare i problemi maggiori del nostro tempo, come l’energia, la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, i cambiamenti climatici e l’invecchiamento della popolazione. La Commissione propone di aumentare in misura significativa i finanziamenti per la ricerca e l’innovazione per il programma post-2013 “Orizzonte 2020″. Intendo dimostrare ai contribuenti che faremo di tutto per far fruttare al meglio ogni euro speso, a cominciare dagli inviti a presentare proposte pubblicati oggi.”.

Maggiori dettagli sulle sovvenzioni
L’obiettivo principale degli inviti a presentare proposte è integrare la ricerca e l’innovazione per affrontare le problematiche sociali e creare crescita e occupazione sostenibili, portando l’Europa in una posizione di primo piano nei mercati tecnologici chiave del futuro.
Per ottenere questo risultato occorre dare più sostegno che mai alle attività che permettono di colmare il divario tra attività di ricerca e mercato, ad esempio dimostrando che le nuove tecnologie hanno un potenziale commerciale o possono funzionare su scala sufficientemente ampia da essere convenienti per l’industria. Questo approccio legato al mercato è al centro anche dei partenariati europei per l’innovazione, istituiti nel quadro del piano d’azione Unione dell’innovazione. Ogni partenariato, compreso il progetto pilota sull’invecchiamento attivo e in buona salute, sarà sostenuto da progetti nel quadro del 7°PQ.
Alla ricerca destinata a trovare soluzioni per provvedere a una popolazione che invecchia saranno destinati 220 dei 656 milioni disponibili complessivamente per la ricerca nel settore sanitario, oltre a 240 milioni del finanziamento di 1,3 miliardi di euro destinato alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).
La parte restante dei finanziamenti destinati alle TIC sarà indirizzata verso sviluppi essenziali delle infrastrutture di rete e di servizi, nano- e microsistemi, fotonica e robotica, contenuti digitali e tecnologie legate al linguaggio e per applicazioni come le TIC per la salute e le TIC per l’efficienza energetica.
Il Consiglio europeo della ricerca (CER) assegnerà quasi 1,6 miliardi di euro ai migliori ricercatori, giovani e senior, attivi in Europa. Per colmare il divario tra i risultati ottenuti dalla ricerca “di frontiera” e il loro sfruttamento commerciale è stata introdotta un’iniziativa per dimostrare la fattibilità su piccola scala, che si aggiunge al nuovo “Synergy grant” del CER, destinato a sostenere alcuni piccoli gruppi di ricercatori che collaborano allo stesso progetto.
Grazie alle “azioni Marie Curie” circa 10 000 ricercatori altamente qualificati riceveranno quasi 900 milioni di euro a sostegno della mobilità e dello sviluppo delle carriere. Tra questi sono compresi 20 milioni di euro destinati a un progetto pilota per finanziare i “Dottorati industriali europei”, intesi a stimolare lo spirito imprenditoriale e la cooperazione tra università, enti di ricerca e aziende.
I 265 milioni destinati alla ricerca in ambito ambientale consentiranno di affrontare problemi di enorme rilevanza come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l’efficienza delle risorse.
Per rispondere alla crescente domanda di alimenti più sicuri e più sani e di risorse biologiche sostenibili, la Commissione europea investirà oltre 307 milioni di euro nella creazione di una solida bioeconomia per perfezionare metodi di produzione, creare nuove industrie e favorire l’occupazione.
Le piccole e medie imprese (PMI), fondamentali per l’innovazione, riceveranno particolari incentivi a partecipare: non solo potranno beneficiare di nuove norme semplificate, ma il pacchetto di investimenti di quasi 1 miliardo di euro per le PMI include azioni pilota sia nell’ambito del tema Salute, sia tramite lo specifico meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi della Banca europea per gli investimenti.
Alle nanotecnologie saranno destinati 488 milioni di euro, per settori come fabbriche del futuro, automobili ecologiche ed edifici efficienti sotto il profilo energetico.
Altri 313 milioni saranno destinati alla ricerca e all’innovazione nell’ambito della mobilità e per trasporti più puliti, più sicuri e più efficienti.
Infine, la Commissione ha destinato 40 milioni all’iniziativa “Città intelligenti”, per trovare impieghi più efficienti dell’energia e migliorare i trasporti urbani.

Contesto
Il 7°PQ è il più vasto programma di finanziamento della ricerca al mondo e per il periodo 2007-2013 dispone di un bilancio di oltre 53 miliardi di euro. Gli Stati membri hanno posto la ricerca e l’innovazione tra le priorità dell’agenda politica europea adottando la strategia Europa 2020 e, a febbraio di quest’anno, dando il loro sostegno all’iniziativa Unione dell’innovazione, che è ora l’asse portante dei piani di investimento destinati alla crescita e all’innovazione sostenibili.

Si vedano anche MEMO/11/520 e MEMO/11/521

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 [1] Stima basata sul modello NEMESIS messo a punto dal prof. Paul Zagamé (Ecole Centrale Paris Erasme) nell’ambito del progetto di ricerca europeo DEMETER
 [2] Stima basata sul modello NEMESIS messo a punto dal prof. Paul Zagamé (Ecole Centrale Paris Erasme) nell’ambito del progetto di ricerca europeo DEMETER.


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