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I sindaci in prima linea nella corsa ai rincari
Agosto difficile per i comuni italiani che, dopo i tagli previsti dalla manovra, in molti casi hanno dovuto aumentare le tariffe di imposte e servizi ...

Agosto difficile per i comuni italiani che, dopo i tagli previsti dalla manovra, in molti casi hanno dovuto aumentare le tariffe di imposte e servizi.
A Milano si prospetta l’introduzione dell’addizionale Irpef allo 0,2%, con esenzione fino a 33.500 euro di reddito lordo, e l’aumento da settembre del biglietto del trasporto locale da 1 euro a 1,50 (abbonamenti invariati). Il rincaro è già in vigore a Genova (con un aumento di 0,30 centesimi a 1,5 euro).

Per quest’anno, invece, le tariffe del capoluogo ligure sono rimaste le stesse, come spiega Francesco Miceli, assessore al Bilancio: «Quest’anno non ci sono stati aumenti e anche per il 2012 la nostra intenzione è di non toccare nulla e non alzare le tariffe, ma dopo i tagli apportati in questa manovra e l’inasprimento del patto di stabilità, non sappiamo se riusciremo a reggere il passo». Diversi gli aumenti ad Ancona, dove la Tarsu è aumentata dell’1,9%, verrà introdotta la tassa di soggiorno ed è stato deliberato un aumento medio del 10% su servizi comunali, mense, asili e impianti sportivi.

Il 2011 è stato l’anno degli aumenti per i cittadini di Bologna, che hanno visto rincarare tutto, dai biglietti dell’autobus alle rette per gli asili. Già sotto la guida del commissario straordinario Annamaria Cancellieri era stato deliberato un incremento della Tarsu pari al 5% e nuove tariffe per il trasporto pubblico: da inizio anno il costo per una corsa urbana è passato da 1 euro a 1,20. Non è andata meglio agli automobilisti: per parcheggiare sulle strisce blu nel centro storico, per esempio, ci vogliono 1,80 euro, contro 1,50 del 2010. Dopo i nuovi provvedimenti del sindaco Virginio Merola, cambiano anche le rette degli asili: nessuna tassa di iscrizione, ma un costo più alto, in media, di 83 euro a partire da settembre. Le rette delle materne sono state rimodulate a Firenze, con maggiori sanzioni per chi evade e riduzioni per le famiglie numerose, così come a Bari dove il costo è pari all’1% dell’Isee e l’aumento dei ticket mensa pesa su chi ha un reddito Isee superiore ai 6mila euro (si va da 1,65 a 1,80 euro a buono).

Punta sui turisti Firenze che, sull’esempio di Roma, ha introdotto la tassa di soggiorno a partire dal 1° luglio scorso: per il 2011 il Comune ha previsto 10 milioni di entrate, che a regime arriveranno a 19 milioni.
E l’amministrazione di Venezia ha introdotto per la prima volta nel 2011 addizionale sull’Irpef, imposta di soggiorno, canone d’uso degli approdi pubblici; ma ha anche rivisto la tariffa di igiene ambientale, con incrementi compresi tra il 20 e il 30%, e il sistema di assistenza tutelare a domicilio, prevedendo la compartecipazione degli utenti alle spese. Il canone degli scarichi reflui è aumentato inoltre dell’80% e ulteriori rincari sono stati previsti per i trasporti pubblici, il Cosap e gli impianti sportivi. Il Comune di Torino, invece, ha alzato dell’1,5% il canone sulle iniziative pubblicitarie e dell’1% la Tarsu; per il 2012 è probabile l’introduzione di un’imposta di soggiorno e il rincaro dei biglietti dei mezzi pubblici. È già allo studio una revisione del sistema tariffario per mense scolastiche e scuole materne da applicare nell’anno scolastico 2012-2013.

In molti casi, i rincari sono legati a contingenze specifiche: l’aumento dal 2012 dei biglietti dell’Atac da 1 a 1,50 euro, a Roma, è contestuale all’ampliamento del servizio con l’inaugurazione della nuova linea metropolitana. Sempre nella capitale, il rincaro dell’addizionale Irpef dallo 0,5% allo 0,9% nel 2011 è destinato a risanare il debito pregresso: l’incasso sarà interamente devoluto allo Stato. Similmente, l’incremento del 12% della Tia (tariffa di igiene ambientale) romana è dovuto per il 10% alla reintroduzione dell’Iva con legge nazionale.
L’aumento del 5% della Tarsu a Napoli è dovuto all’emergenza rifiuti e alla peculiare divisione della tassa tra Comune e Provincia; così, è stata la Provincia a segnalare un aumento dei costi del 13% e a innalzare la quota di Tarsu di propria spettanza, mentre il Comune ha impugnato questa decisione ritenendola illegittima, anche a causa di elementi di retroattività.

Anche là dove non è previsto alcun aumento entro fine anno, le amministrazioni locali stanno pensando a come sopperire ai tagli: «Per quest’anno non abbiamo aumentato né tasse né tariffe – spiega Giuseppe Genco, assessore al bilancio del Comune di Palermo -, ma con i notevoli tagli agli enti locali dovremmo sopperire in qualche modo». Gli fa eco Filippo Mancuso, assessore al Bilancio del comune di Catanzaro: «Con i nuovi tagli ai comuni, probabilmente qualcosa aumenterà il prossimo anno: forse le addizionali e la tariffa della Tarsu». Secondo Mauro Baccega, assessore ai Servizi finanziari del Comune di Aosta, invece, «vista la congiuntura economica delle famiglie non ritengo si possa procedere ad alcun aumento».

Infine, dal Comune di Perugia spiegano così i rincari del 2011 e quelli, probabili, del 2012: «Le misure introdotte dalla manovra finanziaria e dalla legge di stabilità hanno comportato pesanti riduzioni dei trasferimenti statali, ai quali si devono aggiungere i “tagli indiretti” derivanti dalla riduzione dei trasferimenti statali alla Regione Umbria. Ciò che è sicuro è che in ogni futuro intervento terremo conto della protezione delle fasce sociali più deboli».


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