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Valanga di soldi al Sud
Oggi il via libera del Cipe al finanziamento con il Fas di interventi infrastrutturali strategici per circa 7,5 miliardi di euro. Scettica l’Udc, mentre in sottosegretario Misiti sottolinea la possibilità di immediata apertura dei cantieri

Una valanga di soldi al Sud. Il Ministro dell’economia Giulio Tremonti ha incontrato ieri il Ministro Raffaele Fitto al Tesoro per approfondire le questioni ancora aperte legate all’approvazione della delibera Cipe relativa al finanziamento con il Fas di interventi infrastrutturali strategici per circa 7,5 miliardi di euro. Gli interventi, informa una nota del Ministero per i rapporti con le regioni, sono stati concordati al termine di un “lungo e utile” confronto tenuto nei mesi scorsi dal ministro Fitto con le 8 regioni meridionali che hanno espresso intesa unanime. I due ministri hanno convenuto “sulla necessità di attivare una quota rilevante del Fas complessivamente disponibile per consentire l’avvio di opere importanti per il rilancio dell’economia del Mezzogiorno ed hanno definito una road map attuativa in grado di assicurare tempi certi per la conclusione delle opere e, a partire da settembre, l’attuazione delle altre priorità del piano nazionale per il Sud”. Sulla base dell’intesa raggiunta, sottolinea la nota, oggi il Cipe potrà adottare la delibera. “Con gli interventi del piano per il Sud che domani (oggi, ndr) il Cipe delibererà, il governo intende mantenere fede agli impegni assunti col mezzogiorno finanziando infrastrutture di valore strategico e dando una spinta all’economia e all’occupazione delle regioni meridionali”, afferma il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. “È previsto – spiega – un impegno economico ingente per la realizzazione di importanti opere che rappresentano una messa a punto necessaria e non rinviabile soprattutto del sistema stradale del sud e che sono molto attese dalle comunità locali”. “Le opere pubbliche si possono realizzare presto e bene e con la delibera Cipe – conclude – daremo un segnale serio e concreto per assecondare la volontà di sviluppo del Mezzogiorno”. “Trovo molto positiva la decisione del Governo di mantenere la riunione del Cipe”, afferma il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, che da tempo chiede uno sblocco di 13 miliardi di euro di Fondi Fas regionali destinati alle infrastrutture del Mezzogiorno. “Da quanto si apprende – prosegue – il piano Sud messo a punto dal Governo va nella direzione più volte auspicata dall’Ance e cioè che accanto a grandi opere, utili ma non in grado di avere reali effetti anticrisi se non nel lungo periodo, il Governo abbia deciso di consentire l’avvio di opere regionali di taglio medio piccolo, che sono strategiche e indispensabili sia per l’efficienza e la messa in sicurezza dei territori, che per l’occupazione e la ripresa effettiva del nostro settore”. “Un territorio spesso troppo trascurato, come quello del Mezzogiorno, necessita di interventi numerosi e diffusi su tutto il territorio. Si tratta di opere non più rimandabili per evitare in futuro catastrofi ambientali e perdita di vita umane, per garantire una migliore qualità della vita a tutti i cittadini e per sfruttare al meglio le grandi attrazioni turistiche che possediamo”, conclude Buzzetti. L’auspicio dell’Ance è che presto si proceda a sbloccare anche l’altra tranche di Fondi Fas in attesa da tempo di essere deliberata, del valore di 5,5 miliardi di euro. “Speriamo sia la volta buona. Gli annunci del Governo sullo sblocco dei fondi FAS li ascoltiamo inutilmente da troppo tempo. E sono sempre solo parole, come dimostrano anche le proteste delle associazioni di categoria e dei sindacati. A questo punto, con la situazione che sta attraversando il Paese, ci aspettiamo fatti veri: le parole vuote sarebbero l’ennesimo colpo alla nostra economia. Forse quello fatale”, dichiara scettico il deputato e responsabile Enti locali dell`Udc, Mauro Libè. Mentre per il sottosegretario delle Infrastrutture e trasporti Aurelio Misiti “va approvato subito il piano del Sud, fondato sulla infrastrutturazione del territorio. È convinzione diffusa, infatti – aggiunge – che un piano per le infrastrutture dovrà avviarsi rapidamente nel Mezzogiorno al fine di utilizzare nel modo più proficuo i fondi strutturali disponibili entro il 2013”. A questo fine “la sua approvazione da parte del Cipe non solo è auspicabile, ma risulta indispensabile per raggiungere obiettivi di crescita che riguardano l’intero paese. È noto che la crescita dell’industria delle costruzioni, dovunque essa avvenga, comporta commesse di vario tipo che solo il Nord è attrezzato a soddisfare”. Infine per Misiti “è necessario procedere a una vasta azione di manutenzione straordinaria di tutte le cosiddette opere d’arte, come ponti in cemento armato, viadotti dell’Anas e delle Ferrovie dello Stato, affinché in tutto il paese si possa generare un circuito virtuoso per le piccole e medie aziende, che sono il vero motore dell’economia italiana. È questa una grande opera – conclude il sottosegretario – che si può realizzare in tempi brevissimi in quanto ogni singolo investimento, risultando inferiore alla soglia comunitaria, consente l’immediata apertura dei cantieri”.


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