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Omicidio stradale, giorni decisivi
Il Ministro Maroni preme per il varo in C.d.M. del nuovo reato. Tiepide reazioni da parte dei Ministri Giovanardi e Matteoli, che chiedono una graduazione delle sanzioni. Stop dal mondo della giustizia: per Vietti serve una moratoria sui reati

Omicidio stradale, è polemica. Il Ministro dell’interno, Roberto Maroni, ha ricevuto nei giorni scorsi al Viminale il segretario generale della Fondazione Ania per la sicurezza stradale, Umberto Guidoni ed il presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs), Giuseppa Cassaniti Mastrojeni. Il confronto è servito ad approfondire i contenuti della proposta relativa al reato di omicidio stradale per chi si mette al volante ubriaco o sotto l’effetto di droghe, che il Ministro Maroni intende portare all’approvazione del Consiglio dei Ministri e che è stata da lui annunciata nel corso della tradizionale conferenza stampa di Ferragosto. La Fondazione Ania e l’Aifvs, fa sapere il Viminale, hanno manifestato soddisfazione per l’ipotesi di introduzione nel codice penale della nuova fattispecie criminosa. Ma la volontà del Ministro sembra scontrarsi con esigenze di carattere diverso che emergono dal mondo della politica e della giustizia. Il più diretto cointeressato al progetto Maroni, il Ministro dei trasporti, Altero Matteoli, si dice “disponibile ad esaminare” l’ipotesi di reato di omicidio stradale, a condizione che questa nuova eventuale fattispecie “sia limitata a chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti”. “Se si chiede nel caso di incidente mortale di configurare un reato sono contrario perché purtroppo in questi casi c’è l’imponderabile ma nel caso in cui uno guida ubriaco non è una situazione imponderabile”, ha detto Matteoli facendo presente che “ogni giorni assistiamo a incidenti stradali mortali dovuti a persone che guidano in stato di ebbrezza o sotto l’effetto degli stupefacenti e non possiamo restare insensibili”. Bisogna “graduare con saggezza le sanzioni” per chi provoca incidenti mortali sotto l’effetto di alcol o droga, afferma invece in una nota il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, che ipotizza “un’aggravante ‘rinforzata’ nei casi di recidiva”. “Con il cosiddetto ‘pacchetto sicurezza Maroni’ – spiega Giovanardi – è stata introdotta nell’ambito dell’omicidio colposo una circostanza aggravante speciale per chi, alla guida di un automezzo, provoca incidenti mortali sotto l’effetto di alcol o droga in cui la pena arriva nei casi più gravi fino a 15 anni di carcere”. In questa prospettiva, aggiunge, “in una giusta ottica preventiva, precauzionale e anche sanzionatoria, quello che può e deve prevedersi è la configurabilità di un’ulteriore aggravante ‘rinforzata’ nei casi di recidiva da parte di chi, avendo già provocato incidenti sotto l’effetto di droghe o alcol, provochi un incidente mortale”. “Sono d’accordo con il Ministro dei trasporti Altero Matteoli – conclude Giovanardi – nell’utilizzare molta prudenza e saggezza nel trattare fattispecie, che possono vedere qualsiasi cittadino nella parte della vittima o di chi ha provocato l’evento ma con gradi di responsabilità molto diversi”. Porte chiuse invece dagli ambienti della giustizia. “Non faccio polemiche con il Ministro Maroni, ma sono per una moratoria generale sulle figure di reato”, afferma il vice presidente del C.s.m. Michele Vietti rispondendo ai cronisti che, al Meeting di Rimini, gli hanno chiesto un commento alla richiesta più volte avanzata dal Ministro Maroni di introdurre il reato di omicidio stradale. “Per un po’ di tempo – spiega Vietti – non introduciamo più nuove ipotesi di reato, perché ne abbiamo già a iosa. Serve una moratoria generale”. “Perché Vietti non richiama i magistrati che lasciano in libertà i delinquenti anziché bacchettare il Ministro Maroni? Il titolare del Viminale non chini la testa. La Destra va avanti con le firme per l’omicidio stradale”, ribatte Francesco Storace, segretario nazionale La Destra.


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