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"FreeItaliaWiFi": presentato al Lido di Venezia il progetto della prima Rete federata nazionale di accesso gratuito a Internet senza fili

Un anno dopo la firma dell’ “Accordo di collaborazione sulla Cittadinanza digitale”, sottoscritto dai soci fondatori della rete nazionale denominata “FreeItaliaWiFi” (Comune di Venezia, Provincia di Roma e Regione Sardegna), hanno aderito al progetto già 8 Provincie e 7 Comuni, tra i quali due importanti capoluoghi di regione, che tutti insieme totalizzano 1109 hot spot attivi, 8 reti federate e 215.712 utenti. E molti altri enti locali stanno completando le pratiche per l’adesione alla prima rete federata nazionale di accesso gratuito ad Internet senza fili realizzata grazie al Caspur (Consorzio interuniversitario per le Applicazioni di Supercalcolo Per Università e Ricerca).
La settimana scorsa, al Lido di Venezia, nella cornice della 68a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, soci fondatori e aderenti si sono ritrovati nello Spazio Cinecittà Luce, all’interno dell’Hotel Excelsior, per fare il punto e festeggiare il successo dell’iniziativa. Alla conferenza stampa, che ha preceduto l’incontro tecnico-organizzativo svoltosi a bordo di un vaporetto – messo a disposizione da Actv – in navigazione dal Lido a Piazzale Roma, al fine di verificare il funzionamento e le modalità di accesso alla Rete, sono intervenuti l’assessore alla Informatizzazione e cittadinanza digitale del Comune di Venezia, Gianfranco Bettin, il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti e Antonio Nicolini, capo di gabinetto dell’assessore agli Affari Generali, personale e riforma della Regione Sardegna, Mario Floris.
“Molti enti locali si stanno federando per cercare di colmare il vuoto che un Paese diversamente governato saprebbe fronteggiare – ha esordito Bettin – ovvero la realizzazione di quello che ormai è diventato uno strumento fondamentale della produzione, della comunicazione, della democrazia stessa: la Rete. Essa consente infatti non solo di partecipare e comunicare, ma anche di investire e produrre ricchezza. Ecco allora che le istituzioni più legate ai territori, più dentro ai processi socio economici, più vicine alle istanze di partecipazione dei cittadini – ha spiegato – si sono assunte il compito di intervenire in prima persona, colmando questo divario che è culturale, ma anche di infrastrutture e quindi di investimenti. La nostra idea è quella di garantire l’accesso gratuito alla Rete in gran parte, se non in tutto il territorio nazionale”.
L’assessore veneziano ha poi ricordato come in pochi anni l’amministrazione sia riuscita a mettere in piedi una Rete molto efficiente (vedi qui i dati), che conta quasi 200 chilometri di fibra ottica e registra una crescente partecipazione anche grazie all’enorme sviluppo della telefonia mobile, in particolare degli smartphone (con un aumento del 900% di collegamenti nell’ultimo anno), a riprova di una fortissima volontà di usare la Rete in modo sistematico, sia per lavoro che per svago, da parte di cittadini e turisti, ma anche dei cosiddetti ‘city users’. Senza dimenticare che l’amministrazione comunale veneziana ha realizzato una serie di piattaforme che consentono la segnalazione di problemi e quindi un rapporto diretto fra l’amministrazione e i cittadini, incoraggiando quelle forme di “wikicrazia” di cui parla l’inchiesta uscita proprio oggi su R2 di Repubblica a firma di Riccardo Luna.
L’assessore ha infine annunciato di aver spedito una comunicazione via e-mail a tutti gli iscritti al servizio di cittadinanza digitale (circa 30mila residenti, oltre ai seimila city users che vivono in Città per studiare o lavorare) per informarli direttamente della nuova opportunità di navigare gratuitamente, utilizzando le stesse credenziali, anche nelle reti WiFi di tutte le amministrazioni federate al progetto FreeItaliaWiFi.


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