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Al via il tavolo Governo-enti locali
Il Ministro Fitto a Brindisi annuncia che la Commissione si insedierà questa settimana. Sotto i riflettori riforme e Patto di stabilità. Emiliano, sindaco di Bari: all’Anci il tutoraggio sui comuni

Si insedierà questa settimana la Commissione paritetica Governo-enti locali, che affronterà i temi delle riforme e del Patto di stabilità. Lo ha confermato il Ministro per i rapporti con le regioni, Raffaele Fitto durante il suo intervento venerdì scorso alla XXVIII assemblea Anci di Brindisi. Dopo le sollecitazioni arrivate il giorno prima dal presidente dell’Anci Graziano Delrio e dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, Fitto ha chiarito che “il Consiglio dei Ministri ha preso atto delle sollecitazioni dell’Anci, per cui la Commissione si insedierà nella prossima settimana (questa settimana, ndr) e, nei prossimi 90 giorni, lavorerà sui temi indicati”. Il Ministro ha ribadito “la volontà del Governo di affrontare la questione della revisione del Patto di stabilità, ricordando tuttavia le peculiarità del nostro Paese, il fatto che sul tema del bilancio incide molto il tema del debito pubblico, che è molto diverso da quello di altri Paesi, come la Germania”. Anche in merito alla questione dei tagli agli enti locali, contro cui vibrate proteste si sono levate nella tre giorni dell’Anci a Brindisi, Fitto ha ribadito la disponibilità del Governo al confronto con i comuni, ricordando però che “siamo in una fase congiunturale molto difficile” e che”la riduzione della spesa corrente resta un tema all’attenzione dell’esecutivo”. Il Ministro ha poi lasciato trapelare qualche indiscrezione si contenuti del decreto sviluppo, che dovrebbe essere varato intorno al 20 ottobre. “Il condono non è una misura da escludere a priori”, ha affermato. “Il Governo è alle prese con il decreto sviluppo. All’interno di questo decreto – ha aggiunto – faremo le valutazioni necessarie, per cercare di capire quali siano le misure più pertinenti, senza escludere a priori nulla. Sarebbe sbagliato escludere a priori delle misure, ma e’ altrettanto sbagliato lanciarle come certezza”.  Nella giornata di venerdì il ruolo degli enti locali e delle loro strutture associative è stato uno dei temi al centro del dibattito assembleare. “L’Anci deve avere come principale mission quella di ottenere, tramite una legge, il compito di sorveglianza e tutoraggio sui comuni, per stabilire chi è virtuoso e chi no. Un compito che non possiamo e non dobbiamo lasciare a qualche ministero”, ha affermato il sindaco di Bari Michele Emiliano nel suo intervento. “Le grandi questioni che riguardano i comuni italiani – ha detto Emiliano – sono ormai di profilo nazionale e vanno dalla questione Mezzogiorno al Patto di stabilità fino al nodo risorse”. Parlando quindi di Sud, Emiliano ha citato Don Luigi Sturzo ricordando che “la questione meridionale deve tornare ad essere questione nazionale e una associazione autorevole come l’Anci deve far si che ciò avvenga. La scelta di Brindisi – ha continuato il sindaco di Bari – è un segno di attenzione ma occorre investire sulla crescita puntando ad esempio sull’utilizzo effettivo dei fondi Fas che spesso non possono essere utlizzati per via dei vincoli del patto di stabilità. Allo stato attuale, inoltre, non si distingue tra comuni che utilizzano questi fondi per investire sul territorio e altri che lo fanno in altra maniera, è una situazione che va cambiata”. “Una grande rivolta morale, guidata dai comuni” è invece l’auspicio lanciato dall’Assessore al bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci. Parlando dei metodi per uscire dalla crisi e del controllo della spesa da parte delle pubbliche amministrazioni, Tabacci sostiene che “il Paese può arrivare a una svolta solo se sarà in grado di dare anima ad una rivolta morale e profonda, della quale devono innanzitutto farsi carico i sindaci”. Per Tabacci “non abbiamo ancora maturato una vera cultura del controllo della spesa: contenere la spesa vuol dire liberare risorse per il sostegno allo sviluppo, unico antidoto per ripartire a fronte delle drammatica situazione del Paese”. Ma serve anche a “identificare quello che funziona bene e quello che funziona peggio, per intervenire e rendere conto dei risultati”. Su quest’ultimo fattore Tabacci evidenzia l’importanza “della trasparenza: i bilanci vanno resi leggibili, la trasparenza deve diventare un virus che contagi tutti i centri di spesa dello Stato”.


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