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Verso un’Unione economica più forte
Il Rapporto del Presidente Van Rompuy al Consiglio europeo dell’8-9 dicembre 2011

Il Consiglio europeo dell’8-9 dicembre 20 ha assunto ulteriori iniziative in tema di governance economica: 26 Paesi membri su 27 (tutti esclusa la Gran Bretagna) hanno concordato un nuovo “patto di bilancio”, da isitutire con un Trattato intergovernativo entro marzo 2012, che rafforza il coordinamento delle politiche economiche, introducendo la regola del pareggio di bilancio a livello costituzionale e sanzioni automatiche in caso di disavanzo eccessivo.
Il Consiglio europeo ha assunto altresì importanti decisioni che potenziano l’efficacia e la capacità di azione del meccanismo di stabilità finanziaria.

Il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, proprio in vista del Consiglio europeo, ha predisposto, in collaborazione con il Presidente della Commissione europea, Barroso, ed il Presidente dell’Eurogruppo, Juncker, un rapporto intermedio, che prospetta interventi relativi a tre ambiti principali:

Il rapporto è stato elaborato in attuazione del mandato conferito al Presidente Van Rompuy dai Capi di Stato e di governo dell’Eurozona nella riunione del 26 ottobre scorso.

Misure per rafforzare ulteriormente la convergenza economica

Secondo il rapporto, la crisi in corso ha reso evidente la necessità di procedere ad una maggiore convergenza delle politiche e delle dinamiche macroeconomiche degli Stati membri.
Tale obiettivo può essere efficacemente perseguito attraverso l’applicazione delle nuove disposizioni sulla governance economica di recente approvazione[1] (vedi dossier RUE “La nuova governance economica dell’UE”, n. 189 del 23 novembre 2011), ma potrebbe richiedere l’introduzione di misure aggiuntive quali:

Tali misure, basate sul vigente art. 136 del TFUE,[4] potrebbero non richiederebbero modifiche del Trattato.

Migliorare la disciplina di bilancio

Il rapporto che il pacchetto di riforma approvato in via definitiva il 16 novembre scorso (cd. six pack), unitamente alle ulteriori proposte presentate dalla Commissione europea il 23 novembre[5] ha rafforzato i meccanismi sanzionatori per chi viola il Patto di stabilità e crescita.
Tuttavia, per ripristinare la piena fiducia dei mercati sarebbe necessario rafforzare la credibilità delle regole di bilancio, apportando delle modifiche anche al diritto primario (Trattati e ad essi Protocolli allegati).
Il rapporto individua a questo scopo due possibili opzioni:

Approfondire l’integrazione economica dell’eurozona

Il rapporto suggerisce due ulteriori misure, strettamente connesse al processo di convergenza economica e disciplina di bilancio:

Misure di immediata applicazione

Oltre alle iniziative sopra esposte, che prevedono un tempo di attuazione a medio-lungo termine, il rapporto individua le seguenti iniziative suscettibili di  un’attuazione più rapida, e precisamente:

Ai fini della ratifica della richiamata modifica all’articolo 136 il Governo ha presentato un ddl di ratifica presso il Senato (A.S. 2914).

——–
[1] Le misure sono parte integrante del cd. six pack, ed n particolare si tratta di:
– regolamento (UE) n. 1174/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulle misure esecutive per la correzione degli squilibri macroeconomici eccessivi nella zona euro;
– regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici.
[2] “Il Consiglio, su raccomandazione della Commissione, elabora un progetto di indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione, e ne riferisce le risultanze al Consiglio europeo.”
[3] “Il Consiglio, sulla base delle relazioni di cui al paragrafo 3 e dei pareri del comitato per l’occupazione, procede annualmente ad un esame dell’attuazione delle politiche degli Stati membri in materia di occupazione alla luce degli orientamenti in materia di occupazione. Il Consiglio, su raccomandazione della Commissione, può, se lo considera opportuno sulla base di detto esame, rivolgere raccomandazioni agli Stati membri.”
[4] In base alla decisione del Consiglio europeo della primavera 2011, all’articolo 136 è stato aggiunto il seguente paragrafo: “Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità.” La modifica è stata approvata secondo la procedura semplificata di revisione dei trattati, di cui all’articolo 48, paragrafo 6 del TUE, che richiede, ai fini della entrata in vigore della decisione relativa decisione la previa approvazione da parte di tutti gli Stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali.
[5] Si tratta, nello specifico, di:
– proposta di regolamento sul rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri che affrontano o sono minacciati da serie difficoltà per la propria stabilità finanziaria nell’eurozona (COM(2011)819);
– una proposta di regolamento recante disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei progetti di bilancio e per assicurare la correzione dei disavanzi eccessivi degli Stati membri nell’eurozona (COM(2011)821).
Per un’illustrazione delle due proposte dossier RUE “Nuove proposte in materia di governance economica dell’UE – Audizione di Olli Rehn, Commissario per gli affari economici e monetari”, del 24 novembre 2011.
[6] Vedi dossier RUE “Nuove proposte in materia di governance economica dell’UE – Audizione di Olli Rehn, Commissario per gli affari economici e monetari”, del 24 novembre 2011.
[7] Le due opzioni sono le seguenti:
– certificati di protezione parziale che forniscono una protezione dal 20 al 30 per cento del valore capitale di una nuova obbligazione emessa dagli Stati membri beneficiari;
– fondi di coinvestimento – una combinazione di finanziamenti pubblici e privati – per acquistare obbligazioni degli Stati membri beneficiari sui mercati primari e/o secondari.


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