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Liberalizzazioni fiducia al maxiemendamento
Il governo ha posto la fiducia sul maxiemendamento al d.l. liberalizzazioni, ma la questione della tesoreria unica rimane aperta

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Il Governo ha posto la fiducia sul maxiemendamento al decreto-legge sulle liberalizzazioni. Sono 141 gli emendamenti approvati in Commissione. Rimane aperta la questione della tesoreria unica. Il compromesso raggiunto ieri in Commissione con il voto di un paio di ordini del giorno che rinviavano il problema ad un momento successivo non è bastato. Roberto Maroni minaccia il ricorso alla class action e aggiunge che il regime di tesoreria unica è “uno sfregio grave che nemmeno il Caf osò fare. La reazione sarà durissima – continua – spero che i sindaci di ogni partito siano con noi a difesa delle autonomie”. La norma non va giù nemmeno al Pdl: “se fossi un sindaco sarei sotto palazzo Chigi a protestare”, dice Maurizio Gasparri, auspicando comunque che il governo rispetti l’impegno di rendere solo temporanea la misura. Gianni Alemanno, sindaco di Roma, considera la norma incostituzionale. E i governatori sono sul piede di guerra: la Conferenza delle Regioni sta valutando se seguire la strada tracciata in Veneto da Luca Zaia, che parla di “esproprio centralista” e presentare ricorso. Vittorio Grilli difende la norma, spiega che la centralizzazione della tesoreria “non e’ una misura fine a se stessa”, ma serve a rendere “più efficiente la gestione della liquidita’“. Insomma, dice il vice ministro dell’Economia, in un momento di “fragilità lasciare denaro non usato nelle banche vuol dire fare più emissioni di titoli di stato”.

(fonte: www.lagazzettadeglientilocali.it)


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