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Project bond promossi dagli enti locali
Torino si candida a sperimentare le obbligazioni di progetto previste dal decreto sviluppo. Mentre è in dirittura il decreto interministeriale sulle garanzie

Le obbligazioni di progetto piacciono agli enti locali. E Torino si candida a sperimentare i project bond, previsti dal decreto sviluppo, per realizzare nuovi progetti di pubblica utilità soprattutto nel campo delle infrastrutture. Lo ha annunciato il sindaco della città Piero Fassino, intervenendo ieri alla presentazione del Rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni, promosso dall’Ance. “Nel decreto sviluppo è stato ipotizzato un nuovo strumento, il project bond, noi ci candidiamo ad essere una città in cui sperimentarlo – ha detto Fassino – E per questo abbiamo già preso contatto con istituti finanziari operatori economici, per mettere a punto i progetti relativi”. “La priorità delle priorità è non rassegnarsi ad una stagnazione degli investimenti – ha proseguito il sindaco di Torino – Considerato che gli enti pubblici hanno meno risorse, l’unico modo è quello di allargare il perimetro di risorse private mobilitate per grandi investimenti di interesse pubblico. Torino ha già sperimentato questo, per esempio con la costruzione del termovalorizzatore, in project Financing”. Nonostante la crisi la città “vuole continuare a investire nella trasformazione come ha fatto negli ultimi 15 anni e vuole farlo utilizzando tutti gli strumenti finanziari che possono mobilitare capitali” ha concluso Fassino. Fassino ha aggiunto che “Torino ha già sperimentato questo per esempio con la realizzazione del termovalorizzatore in project financing e ora la città vuole continuare a investire nella sua trasformazione, come ha fatto negli ultimi 15 anni”. “E vuole farlo – ha spiegato Fassino -utilizzando tutti gli strumenti finanziari che possono mobilitare capitali. Nel decreto Sviluppo è stato ipotizzato un nuovo strumento, i project bond, noi ci candidiamo ad essere una citta’ in cui sperimentali e per questo abbiamo già preso contatto con istituti finanziari e operatori economici per mettere a punto i progetti relativi”. Tutto questo mentre Il governo si prepara a varare in tempi stretti un decreto interministeriale sulla “strutturazione dei project bond” che dovrà fissare in particolare le garanzie necessarie alla base di questi nuovi titoli. Come ha detto il Viceministro dello sviluppo economico, Mario Ciaccia, in occasione della recente assemblea dell’Aiscat “i project bond per essere emessi devono avere un mercato garantito, perché non si emettono bond se non ci sono garanzie, perciò bisogna che vengano identificate le modalità e le caratteristiche dei soggetti autorizzati a prestare garanzia, per esempio immaginiamo che possano avere caratteristiche come quelle della Cassa depositi e prestiti, della Sace, della Bei e dei fondi pensione”. Secondo Ciaccia si tratterà dunque di un decreto “che fissa delle regole a garanzia del mercato”, così coloro che vanno ad acquistare, che non devono essere necessariamente investitori qualificati ma anche operatori del mercato retail, abbiano le garanzie per poter accedere al mercato. “È giusto che ci sia un decreto interministeriale tra Economia e Infrastrutture – ha aggiunto – e vedrà la luce in tempi molto rapidi”. Il Viceministro ha poi assicurato che “è falso che i project bond sono titoli in concorrenza con quelli pubblici”: si tratterà di uno strumento che si rivolgerà non solo opere da realizzare ma anche a quelle già realizzate. Va ricordato che l’articolo 1 del decreto legge 83/2012, appunto il cosiddetto decreto sviluppo, introduce un trattamento fiscale agevolato per favorire l’emissione e il collocamento dei project bond. Tra le agevolazioni principali, l’aliquota di ritenuta sugli interessi percepiti dal sottoscrittore è equiparata a quella attualmente prevista per i titoli di Stato (12,50%); e ancora, il trattamento fiscale degli interessi pagati dal concessionario sui project bond è ricondotto a quello degli interessi pagati sui finanziamenti bancari, mentre le operazioni relative alle obbligazioni si assoggettano alle imposte di registro ipotecaria e catastale in misura fissa. Si chiarisce infine che l’emissione di obbligazioni di progetto può essere diretta anche a consentire operazioni di rifinanziamento di precedenti debiti prima della relativa scadenza.


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