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Dal 2013 l’Imu andrà interamente ai comuni
Finisce la fase “ibrida” della tassa: l’ok dopo l’incontro di ieri tra Anci e Mario Monti

Dal 2013 il gettito Imu perverrà interamente nelle casse dei comuni. Lo ha ufficializzato ieri l’Anci, in seguito all’incontro tenuto a palazzo Chigi direttamente con il premier Mario Monti. Si chiude, così, la fase “ibrida” dell’Imu, quella che le ha dato la primogenitura e attirandole valanghe di critiche dagli osservatori, dagli addetti ai lavori e soprattutto dai contribuenti. Infatti, uno dei punti deboli dell’Imposta Municipale Unica, oltre all’onere per molti nuclei famigliari al limite della sopportazione in questa fase di crisi economica, era che i suoi proventi finissero destinati per metà agli enti locali e per il restante 50% all’erario. Per quest’anno, il bonus per le casse pubbliche promesso dall’Imu ammonta a oltre 21 miliardi di euro, 9 dei quali sono destinati allo Stato. Ma dall’anno prossimo, dopo il summit di ieri, non sarà più così. Una novità che, a detta delle amministrazioni comunali, consentirà di applicare aliquote più morbide, in ragione di un avvicinamento ai principi del federalismo fiscale. Con la “conversione” dell’Imu a balzello appannaggio esclusivo dei comuni, infatti, dovrebbe emergere un margine di manovra più ampio, anche in riferimento a eventuali esenzioni o riduzioni degli importi. L’auspicio dei comuni è quello di rendere più malleabile la tassa, magari applicando percentuali di detrazione in ragione del numero dei famigliari riuniti sotto lo stesso tetto, o, magari, anche prevedendo sconti per specifiche fasce di reddito. Tutte ipotesi ancora al vaglio, sulle quali si saprà certamente di più nelle settimane a venire. Quello che è certo, è che la compilazione del modello F24 risulterà notevolmente semplificata per i contribuenti, oggi obbligati, tranne che per le prime case, anche all’indicazione sia della quota erariale che di quella destinata alle casse comunali. Soddisfatto il presidente dell’Anci nazionale, Graziano Delrio, che ha commentato l’accordo specificando come la ridefinizione dell’Imu “ci permetterà di modulare le tasse sulla base dei servizi che vengono erogati ai cittadini. Certamente a questo punto i Comuni faranno di tutto per mantenere le aliquote moderate non come è successo oggi dove, a causa di un gioco di trasferimenti, le aliquote sono state così alte”. Insomma, a parere dei rappresentanti degli enti locali sarebbe stata proprio la doppia destinazione delle riscossioni a far schizzare le aliquote.


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