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Novità su agenda digitale e startup
Approvato il decreto sviluppo bis o decreto crescita 2.0, agenda digitale e startup le modifiche principali

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Il decreto per lo sviluppo bis, che contiene varie misure per tentare di riportare l’Italia sulle richieste delle direttive europee per quel che riguarda l’innovazione e la crescita, è stato approvato e presentato.
La prima innovazione presentata dal decreto per ridurre al minimo l’impatto economico sulla penisola è la messa in opera dell’Agenda Digitale che determina che, per ciascun cittadino, venga usato un solo documento elettronico che consentirà di raffrontarsi direttamente con la pubblica amministrazione e avrà la funzione anche di tessera sanitaria. Sono state approvate, inoltre, le ricette mediche digitali, il fascicolo universitario elettronico, l’obbligo per la pubblica amministrazione di comunicare, mediante posta elettronica certificata, le notifiche ai cittadini e di pubblicare on line i dati in maniera tale che siano riutilizzabili da tutti.
La digitalizzazione non riguarderà solo questi ambiti, infatti è stata approvata anche per le notifiche e le comunicazioni di tipo giudiziario e, contestualmente, è stato aggiornato il piano finanziario per azzerare il “gap” digitale tra Nord e Sud per quel che concerne la banda larga.
È stata inserita la definizione di impresa innovativa, startup, per la quale sono stati erogati, per il primo anno, quasi 200 milioni di euro in osservanza alle direttive dell’Unione Europea; saranno quindi attuate detrazioni Irpef su base triennale, dal 2013 al 2015, per il 19% dell’importo investito nello startup fino a 500 mila euro oltre ad una esenzione Ires del 20%, sempre connessa alla somma riguardante l’investimento. Le startup avranno facoltà di assunzione applicando contratti a termine da 3 a 36 mesi, estendibili fino a 48 mesi, invece le future buste paga saranno esenti dell’1,4% a carico del datore di lavoro.
La startup, perché possa usufruire delle agevolazioni, dovrà seguire una serie di requisiti; la parte principale del capitale sociale e dei diritti di voto deve essere nelle mani di persone fisiche e non deve essere stata frutto di una fusione, scissione societaria o dopo la cessazione di azienda o di ramo di azienda, la società deve essere costituita e operativa da meno di 48 mesi, la sede principale deve essere in Italia, non possono essere superati i 5 milioni di euro di fatturato a partire dal secondo anno, non deve aver distribuito o distribuire utili e deve sviluppare e proporre prodotti o servizi dall’alto valore tecnologico.
Per quanto riguarda la crescita degli investimenti in Italia verrà attivato il Desk Italia a cui ci si potrà rivolgere per richiedere informazioni e aiuti per avviare una azienda di qualsiasi tipo nel nostro Paese. Coloro che creeranno nuove infrastrutture pubbliche – private godrà di un regime fiscale agevolato mentre dall’1 gennaio 2014 commercianti e professionisti dovranno, obbligatoriamente, usare il bancomat per effettuare i pagamenti oltre ad una certa cifra. Le amministrazioni pubbliche e gli operatori che gestiscono servizi, allo stesso modo, saranno obbligati ad accettare pagamenti in formato elettronico.
Su questa lunghezza d’onda sarà obbligatoria la facoltà di firmare il contratto on line mentre sarà rinnovato “l’istituto” del tacito rinnovo. Una volta che il decreto sviluppo bis sarà entrato in vigore impegnerà una somma di circa 110 milioni annui.


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