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Legge di stabilità: stop a "cieli bui" dalla Commissione ambiente
Si chiede invece di puntare a tecnologie di risparmio energetico

Nuova bocciatura di una norma della legge di stabilità; questa volta è quella sull’abbassamento dell’illuminazione pubblica al fine di risparmiare, i cosiddetti ”cieli bui”. La Commissione ambiente ha votato venerdì scorso per la soppressione dei commi in questione. Rimane il comma che prevede di puntare alle tecnologie di risparmio energetico. La legge di stabilità prevede che entro 120 giorni dall’approvazione da parte del Parlamento, il Presidente del Consiglio emani un decreto per ridurre i costi dell’illuminazione pubblica. Questo decreto dovra’ indicare quattro elementi:
a) spegnimento dell’illuminazione ovvero suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne;
b) l’ individuazione della strade o delle aree in cui adottare lo spegnimento o l’affievolimento della luce;
c) l’individuazione delle strade e delle aree dove invece non sono applicate le misure;
d) L’indicazione ”delle modalita’ di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione” in modo da raggiungere ”con sostituzioni tecnologiche” gli ”obiettivi di maggiore efficienza energetica”.
La Commissione ha dato parere positivo alla legge a ”condizione” che vengano cancellate le prime tre indicazioni che il decreto dovra’ elencare (lettere a,b e c del comma incriminato, il numero 25 dell’articolo 7). Rimane perciò solo la quarta indicazione, cioe’ quella di individuare le tecnologie da adottare per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica.
La commissione Ambiente, nelle sue condizioni, ha pure chiesto di rendere ”permanente” le detrazioni del 55% per le spese di efficienza energetica, da estendere al consolidamento antisismico degli edifici. Inoltre si chiede di ripristinare le risorse per la bonifica dei siti inquinati e per la prevenzione del dissesto idrogeologico, utilizzate per coprire il decreto su Taranto.


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