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Abolizione IMU prima casa, la parola ai sindaci
Ok per chi ha redditi bassi ma occorre compensare la mancata erogazione ai comuni

“L’Imu sulla prima casa per chi ha i redditi bassi va eliminata, ma quella sulla prima casa di chi é molto ricco è da tenere. È giusto che chi ha di più paghi di più. Chi ha un Isee sotto i 50mila non deve pagarla e ugualmente va immediatamente eliminata per chi paga il mutuo”, è l’opinione del sindaco di Bari Michele Emiliano, vice presidente dell’Anci
Quanto alle risorse necessarie a un ritocco dell’imposta per le fasce più deboli, per il sindaco di Bari vanno trovate attraverso una “tassazione più elevata e più efficace per chi ha patrimoni immobiliari e sui redditi finanziari”.

“Personalmente sono d’accordo sull’abolizione del pagamento dell’Imu prima casa, ma il governo deve impegnarsi a compensare la mancata erogazione ai comuni, che altrimenti rischierebbero di andare incontro a seri problemi di cassa”. Così all’Ansa il presidente di Anci Lombardia e sindaco di Varese, Attilio Fontana, che invita l’esecutivo Letta “a non traccheggiare più sulle scelte da intraprendere, pena scenari disastrosi per i sindaci”. 
Per Fontana, una possibile soluzione per ammortizzare il mancato gettito dalla prima casa “potrebbe essere rappresentata dalla quota degli immobili di categoria D, che al momento va tutto allo Stato e che invece potrebbe essere girata per intero alle casse dei comuni”.
Quanto alle possibili difficoltà che alcuni municipi con scarse realtà imprenditoriali potrebbero andare incontro nel caso in cui fosse ipotizzata questa soluzione, il presidente di Anci Lombardia risponde che in questo caso lo Stato dovrebbe intervenire compensando le mancate entrate, bypassando il fondo di riequilibrio, che ormai è un contenitore vuoto”.

Il governo dovrebbe “lasciare l’Imu ai comuni: la cosa migliore sarebbe che si intervenisse definitivamente dando certezze ai comuni su ciò che spetta loro. Sono contrario a questo stato di incertezza, voglio che si dica di quali risorse possono disporre i comuni. La cosa peggiore fatta finora e che si rischia di continuare a fare è lasciare i comuni nelle incertezze in cui abbiamo vissuto in questo periodo”. È quanto afferma all’Adnkronos il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni sull’Imu e i possibili interventi allo studio del nuovo governo. 
“I comuni sono stanchi di dover fare i bilanci a fine anno non per colpa loro ma perché il governo non comunica loro quali sono le risorse di cui possono disporre”, osserva Orsoni. “È una situazione davvero insopportabile e insostenibile. Io sono assolutamente contrario allo slittamento dei termini per l’approvazione dei bilanci preventivi come è stato fatto in questi anni, come se fosse un’inadempienza dei comuni non riuscire a farli, mentre in realtà dipende dalla situazione kafkiana in cui ci mette il governo, non sapendo noi di che risorse disponiamo, quindi quali politiche impostare”. 
“La cosa certa, conclude il sindaco di Venezia, è che il governo non può pensare “di ridurci le risorse pretendendo che continuiamo a dare gli stessi servizi ai cittadini”.


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