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Rom: la Commissione esorta gli Stati membri a intensificare gli sforzi in materia di integrazione

La Commissione europea ha invitato gli Stati membri a rispettare i loro impegni per garantire la parità di trattamento e a fare di più per migliorare l’integrazione economica e sociale dei 10-12 milioni di Rom che vivono in Europa.
L’invito fa seguito alla relazione del 26 giugno scorso della Commissione sui progressi compiuti, che mostra come gli Stati membri debbano adoperarsi con maggiore impegno per attuare le strategie nazionali di integrazione dei Rom da loro presentate nell’ambito del Quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom. La nuova relazione è accompagnata da una proposta di raccomandazione rivolta ai paesi dell’UE, che propone loro misure specifiche, incluse azioni positive, e misure di politica orizzontale, comprese iniziative locali per migliorare la situazione dei Rom. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per applicare misure concrete in grado di cambiare realmente la situazione dei Rom.
“Se gli Stati membri intendono davvero realizzare le loro strategie nazionali di integrazione dei Rom, devono accelerare i tempi: il Quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom è in vigore ormai da più di due anni, ed è giunto il momento di tradurre le strategie in azioni concrete”, ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia. “Sono stati effettivamente conseguiti alcuni progressi, ma rimangono limitati, ed è per questo che proponiamo adesso orientamenti specifici intesi ad aiutare gli Stati membri a rafforzare e intensificare il loro impegno: occorre realizzare le azioni a favore dei Rom a livello locale, collaborare a livello internazionale e intervenire con urgenza per affrontare la situazione dei giovani Rom”.
“Le misure per l’inclusione dei Rom devono essere realizzate e monitorate con la piena partecipazione della società civile, compresi i rappresentanti delle comunità Rom. Essi – assieme ai punti di contatto nazionali per i Rom – devono inoltre essere coinvolti nell’attuale pianificazione dell’impiego dei fondi UE per il periodo 2014-2020”, ha dichiarato László Andor, Commissario per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione. “Gli Stati membri, in particolare quelli in cui le comunità Rom sono numerose, devono promuovere con urgenza e determinazione l’effettiva parità di accesso dei Rom all’istruzione e al mercato del lavoro. La Commissione ha inoltre proposto raccomandazioni specifiche per paese per gli Stati membri più interessati. Garantire pari opportunità ai Rom contribuirà a conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020 nei settori dell’istruzione, dell’occupazione e della riduzione della povertà”.

Relazione sui progressi conseguiti
La relazione odierna dimostra che, sebbene molti Stati membri abbiano predisposto meccanismi per coordinare meglio le loro misure di integrazione dei Rom e per favorire il dialogo con le autorità locali e regionali, esiste un margine di miglioramento per quanto riguarda la partecipazione delle organizzazioni della società civile e la definizione di metodi validi di monitoraggio e valutazione in grado di misurare i risultati. Rivela inoltre che la maggior parte degli Stati membri non ha stanziato risorse sufficienti a carico dei bilanci nazionali per attuare le strategie, e che le autorità pubbliche dovrebbero impegnarsi di più per combattere la discriminazione e per illustrare i vantaggi sociali ed economici dell’integrazione dei Rom.
Nonostante queste critiche, la relazione mette in luce una serie di esempi di buone prassi attuate dagli Stati membri, come il piano di azione regionale per l’inclusione dei Rom del Land di Berlino, la cooperazione tra autorità nazionali e attori locali in Francia e il lavoro compiuto in Bulgaria per mobilitare meglio i fondi dell’UE. L’Ungheria ha ideato un valido meccanismo per verificare l’applicazione della sua strategia nazionale, la Spagna ha formato 158 agenti di polizia per affrontare la discriminazione etnica e la Romania ha riservato a studenti Rom 15 000 posti nelle scuole, nelle università e negli istituti di formazione professionale.

Raccomandazione
La proposta di raccomandazione del Consiglio presentata dalla Commissione è il primo strumento giuridico dell’UE per l’integrazione dei Rom. Raccomanda agli Stati membri di prendere misure positive per colmare il divario tra i Rom e il resto della popolazione, e potenzia il Quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom concordato da tutti gli Stati membri nel 2011 stabilendo le condizioni per un’effettiva inclusione delle popolazioni Rom negli Stati membri. Sulla base di comunicazioni precedenti, la raccomandazione proposta si concentra su quattro settori in cui i dirigenti politici dell’UE si sono impegnati a conseguire obiettivi comuni per l’integrazione dei Rom nell’ambito del Quadro dell’UE: l’accesso all’istruzione, all’occupazione, all’assistenza sanitaria e all’alloggio. Per realizzare le azioni previste, chiede agli Stati membri di stanziare non solo fondi dell’UE ma anche fondi nazionali, privati e associativi a favore dell’inclusione dei Rom: un fattore cruciale, identificato dalla Commissione nella valutazione delle strategie degli Stati membri presentata lo scorso anno (IP/12/499). Offre inoltre orientamenti per aiutare gli Stati membri a trasformare le questioni orizzontali in azioni concrete per l’integrazione dei Rom, ad esempio, garantire che le strategie siano locali, far rispettare le norme anti-discriminazione, seguire un approccio orientato agli investimenti sociali, proteggere minori e donne Rom e combattere la povertà.

Finanziamento
La raccomandazione proposta suggerisce agli Stati membri di stanziare a favore delle loro strategie e dei loro piani d’azione nazionali e locali per l’inclusione dei Rom finanziamenti sufficienti, provenienti da tutte le fonti disponibili. Ciò dovrebbe essere facilitato assegnando una quota adeguata delle risorse della politica di coesione dell’UE agli investimenti nelle persone mediante il Fondo sociale europeo e assegnando almeno il 20% di tale importo in ciascuno Stato membro all’inclusione sociale. La raccomandazione proposta suggerisce inoltre che l’integrazione dei Rom sia inclusa negli accordi di partenariato degli Stati membri interessati. Affinché l’attuazione sia efficace, le capacità delle autorità locali e delle organizzazioni della società civile dovrebbero essere rafforzate.

Prossime tappe
Per entrare in vigore, la proposta di raccomandazione del Consiglio dovrà dapprima essere adottata all’unanimità dagli Stati membri in sede di Consiglio e ricevere il consenso del Parlamento europeo. Ciò rafforzerà gli attuali impegni politici degli Stati membri. I paesi dell’UE hanno due anni di tempo per mettere in pratica le misure necessarie per conformarsi alla raccomandazione, e dovranno informare la Commissione ogni anno sul modo in cui l’hanno applicata. La Commissione, da parte sua, continuerà a valutare i progressi compiuti nelle relazioni sui Rom presentate ogni anno a primavera.
I risultati di queste relazioni alimenteranno anche il processo del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche. Nell’esercizio del maggio 2013, la Commissione ha proposto raccomandazioni specifiche per paese per cinque Stati membri (Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia) nell’ambito del semestre europeo su questioni relative ai Rom. Questo ciclo annuale garantisce che l’integrazione dei Rom rimanga costantemente e fermamente nell’agenda europea.
Le raccomandazioni specifiche per paese si concentrano sui principali ostacoli strutturali che influiscono sull’avanzamento verso il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 per la riduzione della povertà e dell’esclusione sociale e per lo sviluppo dell’istruzione in ciascuno Stato membro. Pertanto, esse servono anche per indicare le priorità di finanziamento per il periodo 2014-2020. I negoziati in corso con gli Stati membri sull’impiego dei fondi dell’UE dovrebbero assicurare un adeguato stanziamento dei fondi per trasformare gli impegni in azioni concrete.

Contesto
L’integrazione dei Rom è nell’interesse degli Stati membri, specialmente di quelli che contano una numerosa minoranza Rom. I Rom rappresentano una proporzione significativa e crescente della popolazione in età scolare e della futura forza lavoro. In paesi come la Bulgaria e la Romania, una persona su quattro/cinque che entrano per la prima volta nel mercato del lavoro è Rom. Per consentire alle popolazioni Rom di realizzare il loro potenziale e di partecipare attivamente alla società su un piede di parità, è fondamentale predisporre politiche di attivazione del lavoro e servizi personalizzati e accessibili di sostegno per i Rom in cerca di lavoro.
Nella relazione del 2012, la Commissione europea ha invitato gli Stati membri dell’UE a realizzare le loro strategie nazionali per migliorare l’integrazione economica e sociale dei Rom in Europa. Questi piani sono stati elaborati dagli Stati membri in risposta al Quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom, adottato dalla Commissione il 5 aprile 2011 (IP/11/400MEMO/11/216) e approvato poco dopo dai leader dell’UE nel giugno 2011 (IP/11/789).
I fondi strutturali dell’UE – il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) – sono stati mobilitati per potenziare gli impegni nazionali e costituiscono, insieme ai bilanci nazionali, una leva finanziaria fondamentale per garantire che le strategie nazionali di integrazione dei Rom si traducano in un’effettiva inclusione socioeconomica delle comunità Rom. Ma nonostante i tre fondi forniscano in tutto 50 miliardi di euro l’anno, le risorse stanziate a favore delle persone svantaggiate, compresi i Rom, non sono sufficienti.
Il 15 maggio 2013 la Vicepresidente Reding e il Commissario Andor hanno incontrato rappresentanti di rilievo della società civile Rom per discutere dell’integrazione dei Rom in Europa e preparare l’odierna proposta di raccomandazione (MEMO/13/437).
Il 27 giugno 2013, la relazione della Commissione e la proposta di raccomandazione del Consiglio saranno presentate in occasione della riunione della piattaforma europea per l’inclusione dei Rom, che quest’anno sarà dedicata alla necessità urgente di migliorare la situazione dei minori e dei giovani Rom.

(Fonte: Commissione europea)


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