Servizi locali, privatizzazione vicina

Al via la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Lo prevede la bozza del decreto liberalizzazioni in circolazione già da ieri. “I comuni – si legge nel testo – quando sussistono esigenze di promozione dell’ampliamento dei mercati e di ripianamento delle proprie posizione debitorie hanno facoltà di cedere le proprie quote di partecipazioni in società secondo procedure aperte nelle quali sia garantita la parità di condizioni di gara, la più ampia trasparenza e conoscibilità e comunicano l’esito entro il 30 settembre 2012” all’ufficio competente. “Il referendum non si tocca” dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza sulle ipotesi di liberalizzazione di diversi settori economici al vaglio del governo. “I cittadini italiani hanno detto chiaramente che l’acqua è un bene comune e che sulla sua gestione non si possono fare profitti – continua Cogliati Dezza – Sarebbe molto grave se nel decreto in preparazione per il rilancio dell’economia l’esecutivo li inserisse tra servizi pubblici locali di rilevante interesse economico. “Non è, comunque, con la privatizzazione che si risolvono i problemi della gestione dell’acqua in Italia, le dispersioni, gli sprechi e le difformità di ripartizione – aggiunge il presidente di Legambiente -. Piuttosto, il risanamento del sistema idrico italiano è una grande opera pubblica che può funzionare da volano per la ripresa economica”. Ma le novità di interesse per le amministrazioni locali non si fermano qui. Eccone una breve disamina.
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