Riscossione locale, l’addio di Equitalia slitta un’altra volta

Fonte: Il Sole 24 Ore

Prima si è deciso di avviare il «tavolo tecnico» sulla riscossione, nell’incontro fra sindaci e Governo sui tanti problemi della finanza locale; poi è spuntato un emendamento, approvato in commissione, al Dl «sblocca-pagamenti» per allungare di sei mesi l’attività di Equitalia, ma solo per la Tares. Alla fine, è arrivata l’ipotesi di riscrivere in Aula la norma, per trasformarla in una proroga generalizzata di (almeno) sei mesi.
Nemmeno il pomeriggio di ieri è stato semplice e lineare per le sorti della riscossione dei tributi locali. Il problema è il solito, cioè quello dell’addio di Equitalia ai circa 6mila Comuni con cui lavora: ora è previsto per il 1° luglio, ma già dal 20 maggio l’agente nazionale ha chiesto agli enti di non inviare più nuovi ruoli perché le possibilità di incassare prima della «cessazione dell’attività» (così si esprime la legge) erano praticamente nulle. Un bel problema, con un paradosso in più per la Tares: con il decreto pagamenti si è sbloccato il calendario delle rate per evitare ad aziende di igiene urbana e Comuni una crisi di liquidità in grado di bloccare la raccolta dei rifiuti in molte città, e con l’inciampo su Equitalia si finisce per impedire a molti di questi Comuni di raccogliere le stesse entrate (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri).
La proroga, la quarta della serie avviata con il decreto Sviluppo del 2011 (Dl 70/2011, Governo Berlusconi), è nelle cose: ancora una volta nessuno si è preoccupato di riscrivere il quadro delle regole per mettere i Comuni in condizione di scegliere un partner diverso, la gestione diretta delle entrate negli enti che non l’hanno svolta fino a ieri è impossibile anche a causa dei vincoli a spesa e turn over, per scegliere con gara una società diversa da Equitalia ci vogliono mesi ed è ancora da definire la gestione delle cartelle che l’agente nazionale ha preso in carico ma non ha ancora riscosso. Una disciplina transitoria compiuta non è stata scritta, la norma dice che Equitalia «cessa l’attività» per i Comuni e i sindaci temono di dover gestire una partita che l’Associazione dei Comuni stima in 11-13 miliardi di euro: una somma, per capirsi, vicina all’Imu complessiva arrivata nel 2012 nelle casse degli enti locali.
Il correttivo, che nella sua versione finale dovrebbe tenere Equitalia a fianco dei Comuni per altri sei mesi non solo per la Tares ma per tutte le entrate, ci mette una pezza. Il tavolo tecnico previsto ieri da sindaci e Governo, però, deve lavorare in fretta, per non mettere in cartellone a fine anno la stessa scena già vista il 31 dicembre 2011, il 30 giugno 2012, il 31 dicembre 2012 e oggi: la scena della proroga per mancanza di alternative.

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