Riforma lavoro in accelerazione

La commissione Lavoro del Senato ha dato ieri il via libera al disegno di legge per la riforma del mercato del lavoro con una serie di modifiche tanto sulla flessibilità in entrata quanto su quella in uscita e gli ammortizzatori sociali. Il ddl è dunque passato direttamente nell’aula di Palazzo Madama. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, presente in commissione, non ha voluto esprimersi circa la possibilità che sul provvedimento il governo ponga la questione di fiducia. Le modifiche “confermano e rafforzano l’equilibrio complessivo della riforma nelle sue diverse articolazioni e consolidano le caratteristiche di inclusione e di dinamismo che, per effetto della riforma stessa, il mercato del lavoro potrà acquisire”, ha detto. Queste le principali novità.

AGRICOLTURA. I voucher potranno essere usati in agricoltura da tutte le aziende che hanno un fatturato sotto i 7mila euro; mentre sopra questo tetto potranno essere ‘arruolati’ con contratti di lavoro accessorio solo pensionati e studenti.
Restano sempre esclusi i lavoratori iscritti alle liste nominative.

CO.CO.PRO. In arrivo una sorta di salario base per i co.co.pro. Verrà calcolato facendo riferimento ai salari minimi dei dipendenti per figure analoghe.

UNA TANTUM SE COLLABORATORE PERDE LAVORO. Per una fase sperimentale di tre anni si rafforza la una tantum già prevista: secondo alcuni calcoli se si lavora tra i 6 mesi e un anno in media si avrà un assegno di circa 6mila euro per un anno.

STRETTA SU CONTRATTI A TERMINE. Viene allungata da 6 mesi ad un anno la durata del contratto a termine che può essere stipulato senza causale e, nei casi di specifici processi organizzativi (come start up, lancio di nuovi prodotti, cambiamenti tecnologici, seconde fasi di progetti) i contratti collettivi potranno prevedere una riduzione del periodo di “pausa” tra un contratto e l’altro (20-30 giorni in luogo di 60-90 giorni).

PARTITE IVA. Se il reddito annuo lordo di chi ha una partita Iva è di almeno 18mila euro si presumerà che la partita Iva sia vera. Inoltre cambiano i cosiddetti indicatori di rischio che fanno supporre che la partita Iva sia falsa: la percentuale del corrispettivo passa dal 75% all’80%, la durata dai sei agli otto mesi e la postazione dovrà essere fissa. La presunzione non opererà in caso di lavoratori iscritti ad un ordine professionale.

JOB ON CALL. Per attivare il job on call (lavoro intermittente) basterà un sms, o un fax o la posta elettronica certificata, alla Direzione territoriale del lavoro competente per territorio.

LICENZIAMENTI. In caso di licenziamenti disciplinari, il giudice potrà ordinare il reintegro del lavoratore solo sulla base dei contratti collettivi e non anche sulla base della legge o delle tipizzazioni di giustificato motivo soggettivo e di giusta causa. Sempre in tema di licenziamento disciplinare, la malattia non blocca il procedimento avviato (uniche eccezioni sono quelle della maternità e dell’infortunio sul lavoro).

PARTECIPAZIONE LAVORATORI A UTILI. Viene assegnata al governo una delega per legiferare entro nove mesi sulla compartecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese.

AVVIO ATTIVITÀ. Il lavoratore che perde il posto potrà usare i fondi dell’Aspi (l’indennità di disoccupazione) per avviare un’attività autonoma o un’impresa o associarsi in cooperativa. La misura è sperimentale e la sperimentazione durerà tre anni.

TICKET PER DISOCCUPATI. Confermato lo stop alla misura che prevedeva la cancellazione dell’esenzione dal pagamento dei ticket sanitari per i disoccupati e i loro familiari.

CONGEDI PARENTALI PADRI. Un giorno di congedo è obbligatorio mentre gli altri due giorni sono facoltativi “previo accordo con la madre e in sua sostituzione”. Inoltre, la possibilità di usufruire di voucher per le baby sitter (in alternativa al congedo parentale per gli 11 mesi successivi al termine del periodo di maternità) viene estesa anche al pagamento delle rate dell’asilo.

DIMISSIONI IN BIANCO. Aumentano le misure per contrastare il fenomeno. Predisposte due modalità per certificare l’autenticità delle dimissioni firmate “in bianco” dalla lavoratrice e rafforzato il diritto al ripensamento.

MAFIOSI E TERRORISTI. Niente pensione, sussidio di disoccupazione, assegno di invalidità per chi sta scontando pene per reati di terrorismo, eversione, mafia e strage. Una volta scontata la pena, la persona condannata potrà nuovamente accedere alle prestazioni.

IRPEF AFFITTI. Ridotto il taglio della deducibilità a fini Irpef dei redditi da locazione. Il d.d.l. prevedeva una taglio della deducibilità dall’attuale 15% al 5%, mentre ora il taglio sarà un po’ più contenuto: al 7%.

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