Revisione mutui, impatto sulle rate dal 30 giugno

Fonte: Il Sole 24 Ore

Gli enti locali avranno tempo fino al 1° giugno (era il 22 maggio) per ultimare il primo step della procedura per l’adesione all’operazione di rinegoziazione dei mutui Cassa depositi e prestiti, partita lo scorso 8 maggio, secondo i termini e le condizioni fissate nella circolare n. 1283 del 28 aprile. Nel frattempo il decreto legge enti locali dovrebbe approvare la norma per consentire la partecipazione agli enti in esercizio provvisorio (articolo 163 del Tuel), i quali senza bilancio approvato allo stato attuale sono esclusi dall’operazione.

Dopo l’ultima legge di stabilità 2015 (comma 537 della legge 190/2014), che ha esteso a 30 anni la durata delle operazioni di rinegoziazione relative a passività esistenti già oggetto di rinegoziazione, la nuova rinegoziazione apre a oltre 4.300 Comuni nuove vie per arrivare alla quadratura del bilancio corrente. I risparmi sugli interessi non hanno alcun vincolo di destinazione. Mentre per le economie derivanti dal minore esborso annuale in linea capitale si attende una norma del decreto enti locali che consenta, eccezionalmente e per il solo 2015, la possibilità di utilizzare liberamente i risparmi di linea capitale derivanti dalla rinegoziazione, senza vincolarli per spese di investimento o a riduzione di debito, rendendo così più vantaggiosa l’intera operazione.

L’operazione inizia con la prenotazione, durante la quale, per via telematica, sono scelti i prestiti da rinegoziare e la scadenza di ogni prestito, è presa visione delle condizioni e stampato il contratto di rinegoziazione. Questo primo step, che non impegna ancora gli enti locali al perfezionamento dell’operazione, deve essere concluso entro il 1 giugno.

Entro il 5 giugno (era il 27 maggio) la Cdp deve ricevere la documentazione in originale. Pertanto per la scadenza di questa seconda fase occorre aver approvato la deliberazione di consiglio di approvazione dell’operazione, che deve essere inviata in originale insieme agli altri documenti. L’Ifel, nella nota diffusa nei giorni scorsi, raccomanda – nelle more dell’approvazione della norma che ammetta all’operazione gli enti in esercizio provvisorio – di convocare immediatamente il consiglio per approvare la rinegoziazione. Per gli enti che invece hanno già approvato il bilancio di previsione 2015 la Cdp chiede la variazione conseguente all’operazione.

Per il perfezionamento dell’atto farà fede la data di ricezione della documentazione da parte della Cassa, per cui occorre organizzarsi affinché questa avvenga entro il normale orario di chiusura degli uffici di venerdì 5 giugno. Ifel consiglia di consegnare direttamente la documentazione presso gli uffici della Cdp oppure di utilizzare un corriere espresso che assicuri gli effettivi tempi di consegna, per evitare esclusioni per ritardi come avvenuto in occasione della rinegoziazione 2014.

Infine, la trasmissione da parte della Cdp all’ente della proposta contrattuale sottoscritta per accettazione (fase 3), mediante telefax o pec, entro il 19 giugno fissa il perfezionamento del contratto relativo ai prestiti rinegoziati, i cui benefici potranno essere visibili fin dalla rata in scadenza il 30 giugno.

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