Regioni, è il giorno del giudizio

Fonte: Italia Oggi

Il federalismo fiscale incastra un tassello (fisco comunale) e si prepara e metterne a posto un altro (fisco regionale e sanità). Sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 di ieri è stato infatti pubblicato il decreto legislativo 14 marzo 2011 n. 23, recante «Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale». Oggi invece arriverà il parere della Commissione bicamerale guidata da Enrico La Loggia, su un testo sul quale ancora ieri i governatori hanno evidenziato le proprie proposte. Oggi, peraltro, ci sarà una Conferenza delle regioni che valuterà il testo messo a punto dall’esecutivo sulla base delle ipotesi correttive avanzate. Uno dei nodi centrali sembra essere quello del finanziamento al trasporto pubblico locale (425 milioni). La posizione delle regioni… Le regioni, ha spiegato il presidente della Conferenza Vasco Errani, «continuano a chiedere il pieno rispetto e la concretizzazione dell’accordo di dicembre. Vedremo la proposta del governo e prenderemo una decisione». In particolare, ha aggiunto il presidente della Basilicata Vito De Filippo, «non ci possiamo accontentare di un semplice impegno o di una norma programmatica, vogliamo una copertura finanziaria certa». A questo punto la strada normativa certa che si potrebbe seguire sembra essere quella avanzata dall’assessore lombardo Romano Colozzi: un semplice decreto ministeriale firmato da Tremonti e Sacconi, in attuazione del comma 29 dell’articolo 1 della legge di stabilità cui faceva riferimento proprio l’accordo di dicembre tra regioni e governo. …e quella dei comuni. Sul fronte dei comuni, l’intesa dell’Anci «era e resta condizionata all’accoglimento degli emendamenti presentati dall’associazione», come ha rilevato Sergio Chiamparino, presidente della associazione, in una lettera inviata ai ministri Fitto e Calderoli e al presidente La Loggia. «Il parere presentato dal relatore di maggioranza sullo schema di decreto legislativo sul federalismo regionale», ha spiegato il sindaco di Torino, «accoglie nella sostanza le richieste di emendamento presentate dalla Associazione dei comuni italiani che sono condizione essenziale per confermare l’intesa, da parte dei comuni sul provvedimento stesso». Il presidente dell’associazione segnala che per i comuni «è fondamentale poter contare su una autonomia vera garantita attraverso il riconoscimento di una compartecipazione dinamica a un tributo assegnato alle regioni in luogo degli attuali trasferimenti, evitando ogni forma di surrettizia trasferimento».

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