Quorum dei voti dei consiglieri con cifra decimale: arrotondamento all’unità superiore

di ENZO CUZZOLA

Il Testo Unico Enti Locali (d.lgs. 267/2000), lo statuto comunale e il regolamento di funzionamento del Consiglio comunale prevedono in numerose norme determinati quorum per il calcolo dei votanti e per la validità delle votazioni.
Accade spesso che il calcolo si risolva in un numero con cifre decimali. Si pensi, ad esempio, al seguente caso:
•             Il consiglio comunale è composto da 11 consiglieri assegnati;
•             Al voto partecipano 10 consiglieri;
•             Il quorum richiesto per la validità della delibera è di 2/3 dei consiglieri;
•             Il calcolo del numero di voti favorevoli è pari ai 2/3 di 11, ossia 7,33.
In questo caso (e in casi simili), si pone il problema dell’arrotondamento all’unità inferiore o superiore. In altri termini, nel caso dell’esempio, è sufficiente il voto favorevole di 7 consiglieri o bisogna ottenere 8 voti?
La giurisprudenza ha affermato che nei casi in cui il computo del quorum costitutivo o deliberativo previsto da norme di rango primario o secondario per la valida deliberazione di provvedimenti collegiali conduca all’individuazione di una cifra decimale, l’arrotondamento deve essere operato per eccesso all’unità superiore, dal momento che la soluzione contraria dell’arrotondamento per difetto all’unità inferiore, con il troncamento delle cifre decimali, ridurrebbe la soglia di maggioranza al di sotto di quella normativamente richiesta (cfr., recentemente, TAR Piemonte, sez. II, sent. 15 novembre 2017, n. 1224; Consiglio di Stato, sez. V, sent. 5 settembre 2012, n. 4694; sent. 11 marzo 2005, n.1038).

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