Quarto pacchetto ferroviario europeo: il riconoscimento del ruolo delle regioni è indispensabile al successo della riforma

Le regioni sono fondamentali per garantire la riuscita definitiva della riforma che mira a completare la liberalizzazione delle ferrovie europee: per questo, devono essere coinvolte da vicino negli organi di decisione e supervisione dei gestori dell’infrastruttura. Occorre anche lasciare alle regioni un margine d’apprezzamento in materia di attribuzione dei contratti di pubblico servizio nel settore dei trasporti ferroviari. Sono queste le conclusioni del parere adottato oggi all’unanimità dal Comitato delle regioni (CdR) sul “Quarto pacchetto ferroviario”.

All’inizio dell’anno, la Commissione europea ha presentato le proprie proposte relative al Quarto pacchetto ferroviario, ultima parte della riforma delle ferrovie europee volta a liberalizzare il settore entro il 2019. Questo complesso di norme prevede l’apertura del trasporto ferroviario interno a tutti gli operatori e una separazione chiara fra i trasporti propriamente detti e la gestione della rete ferroviaria, nonché una certificazione di sicurezza più uniforme per i treni.
Secondo il relatore del CdR Pascal Mangin (FR/PPE), membro del Consiglio regionale dell’Alsazia, la liberalizzazione non deve essere fine a sé stessa: “L’obiettivo deve essere anzitutto migliorare l’offerta e la qualità dei servizi a beneficio degli utenti. È anche importante che le relazioni fra gli operatori ferroviari e i gestori delle reti siano rese più chiare. Gli enti locali e regionali, garantendo il collegamento fra gli operatori e gli utilizzatori finali di cui conoscono le esigenze, sono soggetti fondamentali del sistema ferroviario, ed è quindi essenziale che siano associati ai diversi aspetti della riforma e agli organi di nuova istituzione. Il ruolo e la qualità degli organismi di regolamentazione sono un altro punto nodale della riforma”.
Il CdR sottolinea l’importanza d’incoraggiare il passaggio dal trasporto su gomma a quello su rotaia per tutelare l’ambiente, e formula raccomandazioni in tre settori:

Obblighi di servizio pubblico
La Commissione intende rendere obbligatoria l’apertura alla concorrenza fra gli operatori nell’ambito dell’aggiudicazione dei contratti di servizio pubblico di trasporto ferroviario per le linee di piccole dimensioni. Questa modifica del modo di attribuzione dei contratti è uno degli aspetti della riforma che riguarderanno più da vicino gli enti territoriali.
Il CdR è a favore di un approccio più flessibile, che lasci a tali enti la possibilità di scegliere fra la gara d’appalto e l’aggiudicazione diretta: quest’ultima possibilità dovrebbe essere mantenuta in particolare quando i contratti riguardano forniture di trasporto annuali di basso chilometraggio. Per evitare derive monopolistiche, l’aggiudicazione diretta deve essere disciplinata severamente dagli organismi di regolamentazione.
Per quanto riguarda gli aiuti di Stato, il CdR si unisce al Parlamento europeo e al Consiglio nel rifiutare la proposta di rendere obbligatoria la notifica sistematica di tutte le misure che assegnano tali aiuti ai servizi pubblici di trasporto.

Apertura dei mercati
Il CdR raccomanda che i rappresentanti degli enti territoriali siano sistematicamente associati ai consigli d’amministrazione dei gestori delle infrastrutture e ai comitati di coordinamento incaricati di sorvegliare le attività dei gestori stessi. Nella medesima ottica, il CdR dovrebbe essere informato circa i progressi della Rete europea dei gestori dell’infrastruttura, un nuovo organo proposto dalla riforma.
Il rafforzamento delle competenze dei gestori dell’infrastruttura deve essere accompagnato da una loro maggiore responsabilizzazione a livello locale: i membri del CdR auspicano che ogni gestore dell’infrastruttura designi un rappresentante incaricato dei rapporti con gli enti locali e regionali.
Circa la delicata questione della separazione fra il gestore dell’infrastruttura e l’operatore storico (unbundling), il CdR ritiene che il postulato secondo cui la separazione totale delle attività è la migliore soluzione non debba figurare nel progetto di direttiva, il quale dovrebbe rimanere neutrale in proposito. Occorrerà quindi apportare dei miglioramenti alla proposta, in particolare per far sì che risulti più adatta al caso delle piccole reti.
L’obbligo di concorrenza nel settore ferroviario non deve essere realizzato ai danni del quadro sociale. Il CdR insiste affinché i riferimenti al quadro sociale operati nelle proposte della Commissione siano ridefiniti in modo da limitare i rischi didumping sociale.

Semplificazione tecnica
Il CdR sostiene il rafforzamento del ruolo dell’Agenzia ferroviaria europea, allo scopo di farne uno “sportello unico” incaricato di emettere le autorizzazioni di immissione sul mercato dei veicoli e i certificati di sicurezza. Dal momento che gli enti territoriali partecipano al finanziamento del materiale rotabile e hanno un interesse diretto verso il miglioramento dell’interoperabilità e della sicurezza, il CdR chiede di essere consultato sull’elaborazione del bilancio dell’Agenzia e l’approvazione dei suoi programmi di lavoro.

(Fonte: Committee of the Regions)

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