Presentazione della proposta di Quadro finanziario pluriennale: investire oggi nella crescita di domani

Sebbene di piccole dimensioni, il bilancio dell’Unione europea ha un forte impatto sui cittadini europei. Proponendo un bilancio pluriennale per il periodo 2014-2020, la Commissione intende far fronte alle preoccupazioni di oggi e alle esigenze di domani. La proposta si concentra su finanziamenti prioritari a livello dell’UE in grado di offrire un valore aggiunto reale: tra le varie novità introdotte, citiamo il Meccanismo per collegare l’Europa, che finanzierà progetti transnazionali nel campo dell’energia, dei trasporti e delle tecnologie dell’informazione per rafforzare l’ossatura del mercato interno; stanziamenti decisamente maggiori per la ricerca e l’innovazione, in modo da investire nella competitività europea; più fondi per i giovani dell’Unione. Il bilancio proposto è al tempo stesso innovativo e mirato: per i prossimi sette anni si propongono 1 025 miliardi di euro in stanziamenti d’impegno (1,05% dell’RNL UE) e 972,2 miliardi di euro in stanziamenti di pagamento (1% dell’RNL UE).
In un clima di austerità di bilancio per tutta l’Unione, la Commissione presenta una proposta ambiziosa ma realistica per il prossimo quadro finanziario pluriennale, spiega Janusz Lewandowski, commissario per la Programmazione finanziaria e il bilancio: ridistribuendo le dotazioni di bilancio in modo intelligente, la proposta crea un margine per finanziare nuove priorità, come infrastrutture transnazionali per l’energia e i trasporti, ricerca e sviluppo, istruzione e cultura, sicurezza alle frontiere esterne e rafforzamento delle relazioni con i nostri vicini a Sud e ad Est. Sono state inoltre modernizzate praticamente tutte le politiche dell’Unione, semplificando i programmi e imponendo nuove condizioni alla spesa dei fondi.

Tabella riassuntiva del quadro finanziario pluriennale

Per la crescita e l’occupazione
Un nuovo fondo, il Meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility), servirà ad accrescere il valore paneuropeo dei progetti infrastrutturali. Con una copertura di 40 miliardi di euro, più 10 miliardi a titolo del Fondo di coesione, il Meccanismo contempla un primo elenco di progetti nel settore dei trasporti, dell’energia e delle TIC diretti a potenziare l’interconnessione in Europa. Queste connessioni, che favoriscono la crescita, consentiranno un accesso migliore al mercato interno, ponendo fine all’isolamento di alcune “isole” economiche. Il Meccanismo per collegare l’Europa dà la possibilità di utilizzare strumenti finanziari innovativi per garantire investimenti più rapidi e consistenti di quelli realizzabili con il solo sostegno pubblico. Per favorire l’attuazione di questi importanti progetti, la Commissione intende promuovere il ricorso a obbligazioni europee.
La crescita economica sostenibile comincia nelle nostre città e nelle nostre regioni. Gli importi sostanziali destinati alla coesione economica, sociale e territoriale (376 miliardi di euro per l’intero periodo) saranno più strettamente collegati agli obiettivi della strategia Europa 2020. È prevista l’introduzione di una nuova categoria di “regioni di transizione” e nuove norme di condizionalità garantiranno che i finanziamenti dell’Unione siano mirati ai risultati e creino forti incentivi affinché gli Stati membri assicurino l’effettiva realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020. È prevista la conclusione di contratti di partenariato con i singoli Stati membri per garantire il potenziamento reciproco dei finanziamenti nazionali e dell’Unione.
La Commissione propone inoltre di potenziare i programmi di istruzione e formazione professionale. Investire nei giovani è uno dei modi migliori per rilanciare l’economia. Per porre fine alla frammentazione degli strumenti esistenti, viene proposto di creare un programma integrato per istruzione, formazione e giovani, di 15,2 miliardi di euro, chiaramente incentrato sullo sviluppo delle competenze e della mobilità.
Per i prossimi sette anni la proposta prevede un aumento notevole degli investimenti in ricerca e innovazione. Per rilanciare la competitività dell’Unione su scala mondiale e favorire la creazione di posti di lavoro e di nuove idee per il futuro, è prevista una strategia europea comune chiamata “Orizzonte 2020”, con uno stanziamento di 80 miliardi di euro. Vi convergeranno tutti i progetti in questo settore, onde porre fine alla frammentazione e fare in modo che i progetti finanziati dall’Unione siano più complementari con l’impegno nazionale, favorendone il coordinamento.

Per un’agricoltura più verde e più moderna
La proposta destina alla moderna Politica agricola comune, che costituisce una politica comune dell’Unione a pieno titolo, una copertura di 371,72 miliardi di euro, considerata l’importanza strategica che questa continua a rivestire per la nostra economia e per l’ambiente, per la sicurezza e la salute degli alimenti e per lo sviluppo delle comunità rurali. La proposta dimostra come un euro speso possa e debba permettere di perseguire numerosi obiettivi. Il 30% del sostegno diretto agli agricoltori sarà erogato a condizione che le aziende diventino “più verdi”. La Commissione propone inoltre di rendere accessibile agli agricoltori il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Verranno peraltro ridotte le discrepanze tra Stati membri per quanto riguarda i pagamenti diretti.

Per un’Europa più sicura
Creare un’Europa più sicura significa migliorare l’ambiente e proteggere il clima. La Commissione propone di includere questi due obiettivi in tutti gli ambiti di intervento e intende aumentare la percentuale di spesa per il clima ad almeno il 20%, avvalendosi dei contributi di diversi settori politici in base ai risultati dalle valutazioni d’impatto.
La Commissione propone inoltre di investire 4,1 miliardi di euro nella sicurezza europea, per la lotta alla criminalità e al terrorismo, e 3,4 miliardi di euro nelle politiche di migrazione e asilo, cruciali per la competitività e la coesione sociale dell’Unione. Entrambi i fondi avranno una dimensione esterna che permetterà di collaborare con i paesi terzi.

Per un’Europa più forte nel mondo
Il bilancio contribuirà anche a rafforzare il ruolo dell’Unione sulla scena mondiale, portando a 70,2 miliardi di euro il bilancio per le relazioni esterne. Con il mutare delle alleanze e l’emergere di nuove potenze, l’Europa deve impegnarsi di più per far sentire la propria voce. Per la politica di vicinato è previsto uno stanziamento di 16 miliardi di euro al fine di promuovere la democrazia e la prosperità ai confini dell’Unione. Allo stesso tempo si conferma l’impegno dell’UE a assistere i più poveri del mondo: lo strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (DCI) riceverà uno stanziamento di 20,6 miliardi per combattere la povertà e confermare l’impegno a favore degli obiettivi di sviluppo del millennio.

Migliori risorse per il bilancio dell’Unione
Il nuovo bilancio pluriennale dell’Unione prevede entrate più eque e trasparenti, riducendo e semplificando i contributi degli Stati membri. La Commissione propone nuove risorse proprie in aggiunta a quelle esistenti, come previsto dal trattato. Lo scopo non è aumentare il bilancio UE, ma dotarlo di basi più solide e diminuire i contributi degli Stati membri.
Le nuove risorse proprie consistono in un’imposta sulle transazioni finanziarie e in una nuova IVA modernizzata,  che prende il posto dell’attuale risorsa basata sull’IVA (costituita da una percentuale dell’IVA nazionale riscossa dagli Stati membri).
La Commissione propone inoltre di semplificare i meccanismi di correzione che si applicano attualmente ad alcuni Stati membri, applicando ai versamenti RNL nazionali una riduzione lorda forfettaria.

Amministrazione 2014-2020
Attualmente la spesa amministrativa rappresenta appena il 5,7% del bilancio totale dell’Unione. La Commissione propone di non aumentare la spesa amministrativa per il prossimo esercizio finanziario. Parallelamente, partendo dalla riforma del personale del 2004 (che ha già consentito risparmi per 3 miliardi di euro e che consentirà di risparmiarne altri 5 entro il 2020), la Commissione propone di modificare ulteriormente lo statuto dei funzionari dell’Unione europea.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *