Pensioni rosa, partita riaperta

Fonte: Il Sole 24Ore

Si torna di nuovo a parlare di pensioni. L’insistenza del premier e del Pdl per un intervento previdenziale sembra aver provocato una piccola breccia nel muro finora eretto dalla Lega. Il Carroccio resta inamovibile sul fronte delle pensioni di anzianità (il dito medio di Bossi alzato finora ha dettato legge) ma sembra invece più malleabile sul fronte dell’età delle donne e sulla reversibilità. Per ora si tratta solo di ipotesi che saranno oggetto di esame nei prossimi giorni. Il vertice di ieri a Palazzo Grazioli si è concluso infatti con un nulla di fatto. Anche perché il clima non era dei migliori. Al centro resta ovviamente lo scontro con Giulio Tremonti. E non solo sulla guida di Bankitalia. La tregua siglata l’altro giorno con Berlusconi è già andata in frantumi, tant’è che il premier ieri (contrariamente a quanto annunciato) non si è neppure presentato al seminario sulle dismissioni organizzato dal ministro dell’Economia. È toccato a Gianni Letta giustificare l’assenza di Berlusconi a via XX settembre. «Sono giornate intense e per certi aspetti turbolente», ha commentato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Quasi in contemporanea a Palazzo Grazioli arriva lo stato maggiore del Pdl. Una riunione ristretta prima del vertice con la Lega e il resto della maggioranza. La stretta imposta ai ministeri dal Dpcm targato Tremonti, con il cotè della circolare diffusa ieri in cui il Tesoro “ordina” che i 7 miliardi di tagli siano strutturali ha scatenato le ire dei colleghi del super-ministro. La Russa ha già riunito i vertici della Difesa e anche al ministero dello Sviluppo di Paolo Romani sono sul piede di guerra. Di qui la decisione di non far più passare i diktat di via XX settembre. A partire dalle annunciate misure per la crescita. Il primo effetto dello scontro tra Tremonti e i colleghi di governo è il rinvio della decisione che arriverà non prima del 13 ottobre anche se ancora qualcuno spinge per il 6. L’unica cosa certa è che si tratterà di un solo decreto e non di più provvedimenti. Al testo ci lavorerà una «commissione» dalla quale dovranno uscire, nel giro di una decina di giorni, le «controproposte» del Pdl ai «diktat» del l’Economia. Tra queste potrebbero esserci anche le pensioni. La Lega però non è disposta a concedere più di tanto. La mediazione avallata dal Carroccio ruoterebbe attorno all’aggancio di un “vagone” previdenziale alla delega sull’assistenza, già all’esame del Parlamento. La Lega ripropone la stretta sui trattamenti di reversibilità e sulle invalidità. Il Pdl e il Tesoro (anche se Tremonti ha garantito Bossi che non ci saranno sorprese) spingono per un intervento sulle anzianità, magari anche con la piena adozione del metodo contributivo in forma pro rata.

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