Pensionamento obbligatorio avviato, la Madia firma la circolare

Non ci saranno più scappatoie (tranne qualcuna): i dipendenti pubblici in età pensionabile dovranno ‘riposarsi’ obbligatoriamente. Lo ha stabilito definitivamente una circolare firmata da Marianna Madia pubblicata sul sito della Funzione Pubblica, inerente la soppressione del trattenimento in servizio e la nuova disciplina della risoluzione unilaterale.

L’intervento è volto a favorire il ricambio generazionale e il ringiovanimento dei dipendenti pubblici, la cui età media si aggira sui 58 anni: il decreto- legge 90/2014, entrato in vigore quest’estate, prevedeva dopo il 31 ottobre 2014 l’abolizione del trattenimento in servizio, che consentiva di continuare a lavorare dopo il raggiungimento dei requisiti per la messa a riposo.

Ma per i magistrati il termine è stato, già nel d.l., esteso al 31 dicembre 2015. La circolare quindi precisa a chiare lettere che “essendo già scaduto il termine del 31 ottobre 2014, i trattenimenti non possono proseguire“.

Cosa dice la legge (ed eccezioni)

La p.a. può procedere al pensionamento una volta raggiunta l’età pensionabile: solo per i magistrati il termine è stato, già nel decreto, esteso al 31 dicembre 2015. Ci sono alcune eccezioni però. I dipendenti pubblici possono quindi proseguire il rapporto dopo aver raggiunto l’anzianità “innanzitutto quando il dipendente non matura alcun diritto a pensione al compimento dell’età limite ordinamentale o al compimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia“.
In questi casi, si precisa, “l’amministrazione deve proseguire il rapporto di lavoro con il dipendente oltre il raggiungimento del limite per permettergli di maturare i requisiti minimi previsti per l’accesso a pensione non oltre il raggiungimento dei settant’anni di età“.

Limiti di età dei dirigenti medici

Un paragrafo della circolare è dedicato esclusivamente al regime speciale dei dirigenti medici e del ruolo sanitario, per i quali vale sempre la normativa previgente che individua il limite massimo per il collocamento a riposo al compimento del sessantacinquesimo anno di età o al raggiungimento dei ”quarant’anni di servizio effettivo, purché non sia superato il limite dei settant’anni di età”.

Risoluzione unilaterale del rapporto e categorie speciali

Il decreto-legge 90/2014 ridefinisce anche l’istituto della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro: la circolare specifica che il decreto Madia esclude un limite temporale di applicabilità in maniera che l’istituto è utilizzabile a regime da tutte le p.a.
Rimangono invece fuori dall’ambito di applicazione le categorie di personale regolate da regimi di accesso al pensionamento speciali, come il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico.

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