Orti urbani, firmato protocollo Anci, Res Tipica e Italia Nostra

“Sottrarre aree verdi all’abusivismo edilizio e alla speculazione, riducendo l’inquinamento ambientale, riqualificando gli spazi urbani, e valorizzando il paesaggio con attività agricole che determinano lo sviluppo di una economia etica a diretto vantaggio delle comunità locali”. Sono gli obiettivi del protocollo firmato lo scorso 10 maggio da Anci, Italia Nostra e Res Tipica per la promozione del progetto degli Orti urbani.
Nel documento si sottolinea in particolare il valore degli Orti “come realtà sociale, urbanistica e storica di primo livello, sottratta ad eventuali situazioni di marginalità e degrado”. I firmatari, tra l’altro, si impegnano a favorire la conoscenza e la diffusione della cultura degli Orti su tutto il territorio italiano; favorire lo sviluppo di progetti di qualità sugli Orti da parte di soggetti pubblici e privati; valorizzare la qualità delle varie attività riconducibili agli Orti; favorire il recupero della manualità nelle attività connesse agli Orti.
“Con la sottoscrizione del nuovo protocollo tra Anci e Italia Nostra – dice Marco Parini, presidente Italia Nostra onlus – si perfeziona un percorso che ci vede, insieme al Ministero per le politiche agricole, quali promotori nei comuni d’Italia di iniziative destinate alla creazione di Orti nelle nostre città. L’operazione Orti urbani è un work in progress, un’iniziativa partita da alcune esperienze che via via si sta diffondendo in città piccole, medie e grandi; un modo per creare verde nelle aree residuali, generare un vero e proprio intervento agricolo alla ricerca di un cibo sano, con l’impegno altrettanto sano del tempo di molti cittadini. La tutela dell’ambiente e del verde urbano si attua anche attraverso questa importantissima azione”.
“L’istituzione degli Orti urbani – dice Fabrizio Montepara, Presidente Associazione Res Tipica – rientra nella filosofia di promozione del territorio agricolo comunale, individuando in essa un mezzo efficace per la sua salvaguardia attraverso le coltivazioni ortofrutticole. Salvaguardare, ma anche valorizzare: è indubbio che un’area territoriale destinata a coltivazioni venga preservata dal degrado, dall’abbandono, e venga rivisitata e rivissuta dai cittadini in una ottica dinamica di appartenenza e tutela. È indubbio, inoltre, che la diffusione degli orti urbani possa rappresentare, soprattutto nei piccoli centri, una fotografia del paesaggio più armoniosa per i turisti in visita e uno strumento di promozione del territorio. In tal senso, la firma del protocollo di intesa si coniuga con i valori promossi da Res Tipica negli oltre 2000 comuni soci”.
“La partecipazione di numerosi comuni, sia di grandi che di medie o piccole dimensioni, in ogni parte di Italia già nella prima fase di attuazione del primo protocollo di intesa del 2008 tra Anci e Italia Nostra, – ha sottolineato Evaristo Petrocchi, Promotore responsabile del progetto nazionale “Orti urbani” – dimostra che la crescente diffusione del progetto nazionale “Orti Urbani” risponde ad una esigenza fortemente sentita dalle Comunità di poter disporre di aree urbane o periurbane da destinare a coltivazioni agricole per una migliore vivibilità, socialità e qualità dei luoghi da vivere pur nella diversità dei territori, dei paesaggi e delle colture praticabili”.

Al progetto “Orti urbani” hanno già aderito i comuni di Roma, Perugia, Torino, Genova, Savona, Padova, Ostuni, Favara, Foligno, Bevagna, Amelia, Trevi, Marsciano, Sant’Anatolia di Narco e quanto prima sarà portato all’attenzione della Conferenza Stato-Città e Autonomie locali.

(Fonte: Anci)

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