Nucleare: il 66% delle centrali ha nel raggio di 30km più di 200mila persone

L’incidente di Fukushima tutto sommato poteva andare peggio, almeno sotto il profilo della popolazione coinvolta: secondo uno studio della rivista Nature in collaborazione con la Columbia University, infatti, i due terzi delle centrali mondiali ha nel raggio di 30 chilometri molto più delle 170mila persone dell’impianto giapponese, con punte anche di 8 milioni.
A fotografare la situazione una mappa ad hoc in cui si vede anche la posizione delle centrali a ridosso dei confini italiani.
Lo studio è stato fatto utilizzando il Nasa Socioeconomic Data and Applications Center dell’università americana, e ha rivelato che sono 21 le centrali che hanno più di un milione di persone nelle immediate vicinanze, mentre per sei la cifra supera i tre milioni. La situazione peggiore è quella del reattore Kanupp di Karachi, in Pakistan, che ha 8,2 milioni di persone entro i 30 chilometri. A seguire i due impianti Kuosheng e Chin Shan, molto piu’ grandi, situati a Taiwan, che hanno rispettivamente 5,5 e 4,7 milioni, compresi gli abitanti della capitale Taipei.
”La situazione è sconcertante se si amplia il raggio a 75 chilometri – spiega la ricerca di Nature – con ad esempio le centrali cinesi Guangdong e Lingao che hanno intorno 28 milioni di persone, e quella di Indian Point vicino a New York che ne ha 17,3 milioni”.
In questo secondo caso, si nota nella mappa preparata dagli esperti, anche l’Italia non sarebbe immune: sono infatti diverse le centrali che sono a una distanza inferiore dai nostri confini.

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