Manovra, notte prima degli esami

Fonte: Italia Oggi

<p>Guerra di nervi sulla legge di Stabilit&agrave; 2015. Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha parlato della necessit&agrave; di un &laquo;attento esame&raquo;, sottolineando che si tratta di un &laquo;provvedimento molto complesso&raquo;. Eufemismi, considerata l’aggiunta: &laquo;&Egrave; in attesa di bollinatura da parte della Ragioneria Generale dello Stato&raquo; che certifica le coperture. Pare che arriver&agrave; soltanto oggi, dopo una lunga notte prima degli esami. Il presidente del consiglio Matteo Renzi che corre dal Capo dello Stato, certo, anche in previsione del Consiglio Ue, ma intanto palazzo Chigi ha dovuto smentire le voci su un Consiglio dei ministri straordinario che avrebbe dovuto tenersi ieri. Domani, il Governo incontra Regioni e Comuni per discutere dei tagli dichiarati. Il sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Piero Fassino, rende bene il clima politico: &laquo;Non siamo parassiti&raquo;. Poche ore prima che il Colle diramasse la nota, era stato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ad anticipare la consegna del testo al Colle. &laquo;In queste ore dovrebbe essere consegnato il testo definitivo alla Presidenza della Repubblica&raquo;, ha detto Poletti a margine di un’audizione. Il titolare del Lavoro, tuttavia, non si &egrave; limitato a questo annuncio. Dimostrando ancora una volta la sua incapacit&agrave; di mentire, ha sottolineato come la manovra avesse dovuto nel frattempo &laquo;risolvere molte situazioni che altrimenti sarebbero rimaste pendenti, come la stabilizzazione del 5 per mille&raquo;. Una situazione che ha funzionato da detonatore per il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, per il quale &laquo;il Governo italiano ha approvato, forse, il 15 ottobre, la cosiddetta copertina del suo disegno di legge di Stabilit&agrave;, e ha mandato, forse, alla Commissione europea un testo che, a detta di tutti, &egrave; a tutt’oggi in fase di scrittura e riscrittura&raquo;. &laquo;Il tenore della grottesca nota dimostra lo stato confusionale in cui versa la presidenza della Repubblica&raquo;, ha rincarato la dose l’esponente berlusconiano. Intanto, la Commissione europea sta trattando con l’Italia. Lo ha riferito il Commissario uscente agli Affari economici Jyrki Katainen, giungendo al parlamento europeo a Strasburgo. In base alle normative comunitarie, la Commissione nel caso riscontrasse &laquo;gravi inadempienze&raquo; &egrave; tenuta a una pronuncia accelerata entro la prossima settimana. Sibillina la conclusione. &Egrave; stata inviata una lettera formale di richiesta di chiarimenti all’Italia? &laquo;Non ancora: ci sta lavorando la direzione generale Affari economici&raquo;, ha risposto Katainen.</p>
<p><strong>Pensioni il 10 del mese?<br /></strong>A rischio affitti e prestiti Su tutte le questioni frutto di anticipazioni giornalistiche, legate alla manovra finanziaria per il prossimo anno, i sindacati, ascoltati ieri mattina in audizione alla Camera, ha scelto di scagliarsi all’unisono contro la norma inserita in manovra e che prevede il pagamento delle pensioni il giorno 10 del mese. Certo, non sono stati abbandonati i cavalli di battaglia principali, come l’insufficienza di risorse per gli ammortizzatori sociali e i contratti. Ma lo slittamento nel pagamento delle pensioni ha dato la carica ai leader sindacali. &laquo;Non si pu&ograve; incidere sulle consuetudini di tanti pensionati che da anni ricevono l’assegno previdenziale il primo giorno del mese&raquo;, ha attaccato il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. &laquo;&Egrave; davvero incomprensibile questa decisione estemporanea del Governo di spostare al dieci di ogni mese il pagamento delle pensioni, senza nemmeno considerare gli effetti negativi che una scelta del genere pu&ograve; comportare per milioni di pensionati&raquo;, ha spiegato. &laquo;Sarebbe stato pi&ugrave; logico scegliere di pagare tutte le pensioni il primo del mese in modo da armonizzare i pagamenti&raquo;, ha concluso, &laquo;per questo vorremmo capire qual &egrave; la ratio di questo provvedimento che rappresenta l’ennesima beffa per una categoria come i pensionati gi&agrave; penalizzati dalla mancata rivalutazione delle pensioni e dalla scelta del governo di non erogare, proprio a loro, che sono i pi&ugrave; bisognosi, il bonus di ottanta euro previsto per i lavoratori dipendenti&raquo;. &laquo;Ormai &egrave; chiaro: per questo Governo i pensionati non esistono. Per loro, niente 80 euro, di rivalutazione delle pensioni neanche a parlarne e, ora, anche una norma che ritarda il pagamento dell’assegno pensionistico al 10 del mese: ma Renzi e i suoi ministri lo sanno che alcune bollette e gli affitti si pagano alla fi ne del mese?&raquo; ha affermato in una nota il segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo, sottolineando che &laquo;dove ci sono giovani senza lavoro o disoccupati, i pensionati intervengono per alleviare situazioni drammatiche&raquo;.</p>
<p><strong>L’appello di Camusso: &laquo;Tutti in piazza&raquo;<br /></strong>&laquo;Ho la sensazione che questa sia una manovra di stabilit&agrave; che apparentemente sia costruita intorno all’idea di mantenere una riduzione fi scale per i lavoratori con gli 80 euro ma che in gran parte viene ripagata da maggiori introiti fi scali. Penso alla manovra fatta sul tfr, che vuol dire che i lavoratori ci rimettono un salario che &egrave; gi&agrave; loro, penso al ritardo del pagamento delle pensioni quindi agli introiti fiscali che da l&igrave; derivano, penso a tante norme che man mano troviamo che danno l’idea che intanto non &egrave; di semplificazione, ma di complicazione e che sposta tutti gli effetti positivi sul versante delle imprese senza neppure proporre dei vincoli rispetto al tema degli investimenti e dell’occupazione&raquo;. Perci&ograve; &laquo;a nome di tutto il gruppo dirigente della Cgil&raquo;, ha scritto Camusso, &laquo;rivolgo un cordiale invito a tutti i nostri iscritti perch&eacute; siano presenti a Roma il 25 ottobre. Il vostro coraggio &egrave; importante. Facciamo sentire la nostra voce, schierandoci dalla parte del lavoro&raquo;.</p>
<p><strong>Responsabilit&agrave; toghe, l’ira di Lega e FI<br /></strong>L’aula della Camera ha respinto con voto segreto l’emendamento del leghista Gianluca Pini alla legge comunitaria che mirava a introdurre la responsabilit&agrave; civile dei magistrati. Anche il M5s ha pronunciato voto contrario votando con la maggioranza. Una soluzione che ha gettato benzina sul fuoco al Senato dove &egrave; incardinato e deve procedere la discussione del decreto legge sul processo civile che comprende tra gli altri i due punti &laquo;caldi&raquo; delle ferie dei magistrati e del cosiddetto divorzio breve, gi&agrave; si preannuncia, come ha confermato ancora oggi il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, la possibilit&agrave; che venga posta la questione di fiducia. Le modifiche proposte dall’esecutivo hanno scatenato le proteste violente da parte dell’opposizione, in particolare di Forza Italia che dell’argomento ha sempre fatto una bandiera della sua battaglia sul tema giustizia. Il presidente della commissione, Francesco Nitto Palma non ha esitato a definire gli emendamenti del governo &laquo;una retrocessione rispetto alla legge Vassalli&raquo;. Secondo Nitto Palma l’esito di questo intervento &egrave; che ci saranno &laquo;meno casi di colpa grave&raquo;. &laquo;L’unica cosa che c’&egrave; in pi&ugrave; in questa proposta &egrave; che i magistrati attualmente pagano un terzo dello stipendio netto all’epoca del fatto, per risarcire, circa 20mila euro. D’ora in poi ne pagheranno 25mila&raquo;. &laquo;Cos&igrave; si garantisce l’impunit&agrave; dei magistrati&raquo; taglia corto il senatore Lucio Malan, sempre di Forza Italia. &laquo;Se si esclude dalla responsabilit&agrave; civile la valutazione del fatto, le prove, e l’interpretazione delle norme e’ difficile immaginare qualcosa che resti punibile. Addio responsabilit&agrave;&raquo;. Malan poi ricorda: &laquo;Gli italiani che votarono s&igrave; al referendum del 1987 furono 21 milioni, contro gli 11 milioni che hanno votato Pd alle mitiche europee&raquo;.</p>
<p><strong>S&igrave; di Berlusconi al premio di maggioranza al 1&deg; partito<br /></strong>&laquo;La stessa di Renzi ma nel centrodestra&raquo;. Ha risposto cos&igrave; Silvio Berlusconi al Tg5 su quale strategia intenda contrapporre a Renzi che nella direzione Pd ha parlato di partito unico. &laquo;Noi italiani&raquo;, ha proseguito, &laquo;dal 1948 ad oggi purtroppo non abbiamo mai imparato a votare e ultimamente, anche a causa della par condicio che assegna al pi&ugrave; piccolo partito che si presenta per la prima volta lo stesso spazio televisivo e radiofonico che assegna ai partiti pi&ugrave; grandi, favorendo cos&igrave; il frazionamento del voto, per ottenere una maggioranza in Parlamento siamo costretti a mettere insieme una coalizione di molti partiti. &Egrave; stato cos&igrave; nella prima Repubblica, &egrave; cos&igrave; ancora adesso&raquo;. &laquo;Una assurdit&agrave;. Davvero una stupidaggine. Forza Italia &egrave; il partito della libert&agrave; e rappresenta molti milioni di italiani che amano la libert&agrave; e vogliono restare liberi. Io sono al lavoro tutto il giorno e tutti i giorni perch&eacute; voglio che Forza Italia, rinnovata e rafforzata, torni a vincere&raquo;.</p>

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