Malattia certificata on line

Non più solo dipendenti pubblici ma anche dipendenti privati: da oggi entra  in vigore il nuovo sistema di certificazione on line della malattia e i datori di lavoro privati non potranno più chiedere ai dipendenti di inviare la copia cartacea del certificato, ma dovranno ricorrere ai servizi Inps. La proroga al 13 settembre era stata sancita dal Ministero del lavoro nella circolare n. 4 del 18 marzo scorso, specificando anche che era riconosciuta alle aziende la possibilità di richiedere ai propri dipendenti di comunicare il numero di protocollo identificativo del certificato, inviato in via telematica dal medico. In realtà con un comunicato il Ministro dell’innovazione e della p.a. Renato Brunetta ha spiegato ieri che la novità scatta da domani 14 settembre. In ogni caso, il medico dovrà trasmettere il certificato di malattia all’Inps in modo telematico tramite una procedura specifica denominata Sac (sistema di accoglienza centrale) del Ministero dell’economia. Una copia cartacea verrà consegnata al dipendente, che deve sempre comunicare tempestivamente l’assenza al datore di lavoro ed eventualmente indicare il numero di protocollo identificativo del certificato di malattia. L’Inps a supporto del processo di telematizzazione dei certificati medici di malattia ha attivato dal 2/2/2011 il Numero Verde 800 180 919, specifico per i medici, in affiancamento ai servizi forniti dal “Sac” (Sistema di accesso centralizzato). Il numero verde è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 20.00 e il sabato dalle ore 8.00 alle 14.00. Attraverso l’operatore telefonico il medico potrà fruire dei servizi di acquisizione, annullamento, rettifica o consultazione di uno o più certificati medici di malattia anche in quelle zone dove i collegamenti via internet risultano più difficoltosi. Per l’accesso a tali funzioni il medico dovrà essere in possesso di un Pin rilasciato dalle sedi Inps con lo stesso profilo assegnato per la certificazione di invalidità civile. I casi particolari in cui il lavoratore dovrà ricorrere al metodo tradizionale, ovvero l’invio tramite raccomandata A/R sono: certificati emessi dal pronto soccorso; ricoveri ospedalieri; certificato emesso da uno specialista privato non convenzionato con il Ssn. “È una buona notizia l’estensione del sistema di certificazione telematica della malattia anche ai lavoratori privati. Ma, nonostante i tanti comunicati del Ministro Brunetta zeppi di cifre e statistiche, persistono carenze strutturali del sistema, in particolare al pronto soccorso, nella specialistica ambulatoriale e nei ricoveri ospedalieri”. Lo sottolineano Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Nicola Preiti, coordinatore nazionale Fp Cgil Medici Medicina Generale. “Quando il ministro ha messo nel cassetto insulti e minacce – si legge nella nota della Fip Cgil – i medici hanno dimostrato con i fatti di voler attuare la certificazione di malattia online a vantaggio dei lavoratori, dell’efficacia e dell’efficienza del servizio pubblico. Questo è accaduto per i medici dotati delle necessarie risorse e senza ripercussioni negative sui tempi di attesa per i cittadini. Per queste ragioni i lavoratori privati potranno avere quasi sempre il certificato di malattia online quando si recano dal medico di famiglia, meno se chiamano la guardia medica (spesso sprovvista della strumentazione necessaria) e quasi mai se si recano al pronto soccorso o vengono ricoverati. I medici ospedalieri infatti potranno inviare il certificato di malattia on line solo attraverso un sistema di trasmissione, ancora non attivo, che non determini alcun aggravio di lavoro e quindi non abbia ricadute negative sulle prestazioni sanitarie. Noi medici – concludono – come abbiamo ampiamente dimostrato, stiamo facendo la nostra parte”. Intanto l’Inps con la circolare n. 118/2011 di ieri ha specificato che a decorrere dal 1° ottobre 2011, tutte le richieste di visita medica di controllo dovranno essere inoltrate attraverso il canale telematico. Tuttavia, nella prima fase di attuazione del processo telematizzato è concesso un periodo transitorio, fino al 30 novembre 2011, durante il quale le richieste di visita medica di controllo inviate attraverso i canali tradizionali saranno considerate validamente presentate, ai fini degli effetti giuridici previsti dalla normativa in materia. Alla scadenza del periodo transitorio il canale telematico diventa esclusivo.

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