Madia contro i fannulloni: licenziare chi timbra e non lavora

Pugno duro del Ministro per la pubblica amministrazione, Marianna Madia, contro i furbetti del cartellino. “Un dipendente pubblico che dice che va a lavorare e poi non ci va, deve essere licenziato”, afferma riferendosi ai recenti episodi dei dipendenti del Comune di Sanremo. Anche se, aggiunge, “non è vero che tutti i dipendenti p.a. siano fannulloni”.

Il Ministro ha quindi invitato a “superare i luoghi comuni” sui lavoratori pubblici ma alzando la guardia verso eventuali comportamenti sistematici di false presenze sul luogo di lavoro. Madia, intervenendo alla presentazione del Rapporto Rete Imprese Italia-Cer sulla burocrazia, non ha fatto riferimenti a particolari episodi ma gli ultimi fatti riportano alle vicende del Comune di Sanremo.

Il Ministro ha poi anticipato che “il 21 novembre a Torino presenteremo tutte le innovazioni della p.a. che passa per il digitale”. Tra le principali novità: l’avvio dell’anagrafe nazionale della popolazione residente, che sostituirà le ottomila esistenti, e il cosiddetto Pin unico ovvero il sistema pubblico di identità digitale.

Anci: punire i dipendenti infedeli e tornare ad investire sulle risorse umane

“Piena condivisione per le parole del Ministro Madia sul licenziamento dei dipendenti che falsificano le presenze. Ci troviamo di fronte a reati che devono essere perseguiti con la massima determinazione”. Lo ha detto il vicepresidente ANCI con delega alle politiche del personale e sindaco di Chieti Umberto di Primio.

“Il dipendente pubblico infedele offende chi non ha un lavoro. Ma soprattutto danneggia tutti coloro che lavorano nella pubblica amministrazione con dedizione e spirito di servizio, che sono, occorre ribadirlo, la stragrande maggioranza. Nell’audizione sulla legge di stabilità tenutasi lunedì scorso in Commissione Bilancio al Senato” – prosegue il Sindaco – “l’ANCI ha ribadito la necessita tornare ad incentivare il ricambio generazionale tra il personale dei comuni, tenendo conto che le politiche di contenimento del turn-over hanno determinato un forte incremento dell’età media dei dipendenti e dei dirigenti. Purtroppo alcune previsioni contenute nel disegno di legge di stabilità non vanno in questa direzione, e, ponendosi anzi in controtendenza rispetto alle disposizioni contenute nel Decreto Madia dello scorso anno, abbattono il tasso di turn-over al 25% delle cessazioni dal servizio.

Ieri, sempre al Senato, il Presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri è tornato su questi argomenti, affermando che i nuovi limiti alle assunzioni sono destinati ad accentuare ulteriormente il progressivo elevamento dell’età media dei pubblici dipendenti. Tornare ad assumere, eliminando il blocco del turn over, è l’unico modo per rendere competitivi anche sotto il profilo del personale i comuni”. 

>> Documento Corte dei conti presentato in audizione

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