Lotta all’evasione, le incognite dei Comuni

Fonte: Il Sole 24 Ore

Sono davanti a un «lascia o raddoppia». Ora i Comuni devono decidere se credere davvero nella possibilità di diventare le sentinelle sul territorio della lotta all’evasione. Ma non dipende tutto da loro e il cammino sembra ancora disseminato di incognite. La posta in gioco è stata ulteriormente aumentata dal maxiemendamento alla manovra approvato la scorsa settimana al Senato. La collaborazione con agenzia delle Entrate e Guardia di finanza può valere fino al 100% delle imposte non pagate al fisco e riportate alla luce. Un raddoppio (rispetto al 50% previsto dal decreto sul federalismo municipale) vincolato comunque all’istituzione entro fine anno dei consigli tributari. I poteri ci sono, basta stipulare una convenzione con il Fisco (in base all’ultimo aggiornamento ne sono state firmate 540) in grado di mettere in moto un circolo virtuoso antievasione. Qualche esempio concreto? Le Entrate possono selezionare e trasmettere al Comune l’elenco di professionisti o ambulanti con partita Iva, che non hanno presentato la dichiarazione o hanno indicato, per un certo periodo di tempo (3 o 5 anni), compensi e redditi da lavoro autonomo esigui. Sulla base di questi nominativi, il Comune è in grado di verificare se i professionisti – è il caso di geometri, architetti, ingegneri – hanno presentato pratiche edilizie e quantificare il compenso in base alle prestazioni svolte. Nel caso degli ambulanti, invece, il Comune potrebbe controllare le autorizzazioni rilasciate e, in caso di irregolarità, inviare la Polizia municipale per acquisire ulteriori informazioni (numero di addetti alla vendita, loro rapporto con il titolare dell’autorizzazione) e segnalare poi all’Agenzia e all’Inps i risultati dei riscontri effettuati. O ancora, i Comuni potrebbero segnalare chi ha chiesto agevolazioni o esenzioni, dichiarando un Isee con redditi molto bassi, pur risiedendo però in immobili di pregio o pur essendo titolari di attività svolte in immobili di proprietà (un dato rilevabile dai pagamenti della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani). Informazioni preziosissime per il Fisco che potrebbe poi accendere un faro su quali contribuenti sono titolari di partita Iva e dichiarino un basso reddito per procedere all’accertamento vero e proprio. Un meccanismo che però incontra limiti. Il Comune impiega tempo e risorse nel segnalare situazioni che poi non portano ad accertamenti delle Entrate (come denotano i casi riportati nella pagina a fianco) e quindi non ottiene alcun incasso. Tra l’altro – elemento non secondario – i premi per chi ha collaborato finora non sono ancora arrivati. Ma c’è un ostacolo (per così dire strutturale) da rimuovere: è la difficoltà di procedere a controlli, soprattutto nei piccoli centri, dove la rete di legami e di conoscenze (familiari e amicali) rende di fatto inattuabile un sistema di continuo controllo finalizzato alla segnalazione. Prima di tutto perché sarebbe scambiato per una sorta di “delazione tributaria” e poi perché minerebbe alle fondamenta del consenso della giunta in carica. «Un problema che c’è» come ammette Graziano Delrio, vicepresidente e delegato alla finanza locale dell’Anci. Sul tavolo poi, a suo avviso, c’è anche il «nodo dell’accesso alle banche dati da parte dei Comuni». Ecco perché per rendere veramente virtuoso il circolo antievasione «bisogna replicare i casi in cui le collaborazioni sulla base di convenzioni tra città e agenzia delle Entrate – conclude Delrio – hanno prodotto buoni risultati, facendoli diventare delle best practice da imitare».

LE AREE DI INTERVENTO COMMERCIO, ARTIGIANI E IMPRESE Il Comune può controllare la posizione di quelle attività commerciali che effettuano pubblicità abusiva e non sono titolari di partita Iva: in questo modo possono emergere situazioni di imposte non pagate al fisco; Gli uffici municipali preposti possono riscontrare la posizione di circoli, club o associazioni che si qualificano come enti non commerciali, e come tali usufruiscono di agevolazioni o di esenzioni Ici, ma dietro cui possono celarsi attività a fini di lucro.

PROFESSIONISTI Il monitoraggio non si limita soltanto a esercizi commerciali, artigiani o imprese; La selezione e il controllo di situazioni a rischio evasione può riguardare anche i professionisti che svolgono la propria attività senza partita Iva; In questo modo possono emergere situazioni di contribuenti che non dichiarano (in tutto o in parte) i propri redditi al fisco e possono scattare segnalazioni da inviare all’agenzia delle Entrate per ulteriori approfondimenti.

LOTTIZZAZIONI EDILIZIE Il Comune può comunicare le lottizzazioni (anche abusive) dei terreni e le eventuali vendite successive, in modo che l’ufficio delle Entrate possa controllare se il venditore ha dichiarato e tassato la plusvalenza realizzata; Negli accertamenti di abusi edilizi, il Comune acquisisce le informazioni relative al professionista e alla ditta che ha eseguito i lavori, in modo da confrontare le opere realizzate con i ricavi/compensi dichiarati.

CONTRATTI DI LOCAZIONE Il Comune può segnalare all’agenzia delle Entrate i contratti di locazione non registrati e non dichiarati, in base alle informazioni raccolte dalla Polizia municipale durante la verifica delle residenze anagrafiche o delle domiciliazioni di particolari categorie di soggetti (studenti universitari, lavoratori stagionali) e avvalendosi dell’incrocio con le informazioni contenute nelle banche dati sull’Ici (imposta comunale sugli immobili) o Tarsu (la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani).

RESIDENZE ALL’ESTERO Il Comune può svolgere un ruolo di primo piano per individuare i finti residenti all’estero. Gli uffici municipali possono verificare e segnalare se il soggetto iscritto all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) abiti in pianta stabile nel territorio cittadino sulla base di alcuni elementi: utenze domestiche, richieste di permesso per il parcheggio o per la circolazione e la sosta disabili, presenza della famiglia, frequenza scolastica dei figli, o verbali relativi a infrazioni al Codice della strada.

REDDITOMETRO Il Comune può segnalare i soggetti non titolari di reddito a cui sono stati intestate case o edifici, così come quelli che hanno acquistato immobili e non dichiarano redditi o li dichiarano in modo non congruo rispetto all’esborso patrimoniale; Nel mirino anche le spese per ristrutturazioni, “rintracciabili” dalla Dia, sostenute da un soggetto senza redditi adeguati; I controlli stradali della Polizia municipale possono portare a segnalazioni sui titolari di autovetture di grossa cilindrata, che non dichiarano redditi congrui.

LE POSSIBILI SITUAZIONI IL VOLANTINAGGIO Un esercizio commerciale (ma può essere anche il caso di un artigiano) pubblicizza la sua attività tramite volantinaggio; Il Comune risale al soggetto titolare dell’attività, lo identifica e accerta l’omessa dichiarazione e l’omesso versamento dell’imposta comunale sulla pubblicità; Partendo da questi dati, il Comune riscontra in Siatel che il soggetto non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi e lo segnala all’ufficio delle Entrate.

L’ABUSO EDILIZIO A seguito di una denuncia di cittadini, il Comune effettua un sopralluogo per il rilievo di un abuso edilizio e acquisisce dal proprietario anche le informazioni relative al professionista e alla ditta che hanno eseguito i lavori; In seguito, nel portale Siatel, il Comune verifica se gli interessati hanno la partita Iva, hanno presentato dichiarazione e se hanno dichiarato compensi/ricavi coerenti con quelli incassati per i lavori: Nel caso di incongruenze, il Comune potrà segnalarle alle Entrate.

AFFITTI IN NERO In una verifica sulla domiciliazione di studenti universitari fuori sede la Polizia municipale acquisisce i nominativi dei proprietari degli immobili, il canone annuo di locazione corrisposto e segnala l’assenza di contratti di affitto registrati; Il Comune, sempre nel Siatel, verifica le posizioni dei proprietari: se dal quadro RB della dichiarazione dei redditi non risultano dichiarati canoni di locazione (o risultano dichiarati in misura inferiore), può avvisare le Entrate.

IL FINTO RESIDENTE ALL’ESTERO Il Comune dispone dei controlli su un residente nel Principato di Monaco, iscritto all’Anagrafe degli italiani all’estero; Emerge il possesso di un immobile nel territorio comunale per cui risultano attive le utenze per fornitura di energia elettrica, acqua e gas attive: indici della presenza in pianta più o meno stabile; A questo punto il Comune può procedere alla segnalazione della possibile residenza fittizia all’agenzia delle Entrate.

TENORE DI VITA Il Comune acquisisce informazioni relative alle dichiarazioni dei redditi dei soggetti residenti in zone di pregio della città e quindi indicatore di un tenore di vita elevato di chi vi abita; In caso di redditi bassi o comunque ritenuti non adeguati, che possono essere spia di una possibile incongruenza, il Comune segnala all’ufficio delle Entrate una potenziale capacità contributiva superiore al reddito dichiarato.

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