L’IA diventa materia scolastica: Cina ed Estonia danno il via alla AI literacy

Educazione all’intelligenza artificiale, obblighi formativi europei e nuove competenze digitali per pubbliche amministrazioni e aziende entro il 2025

6 Giugno 2025
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A partire dal 1° settembre 2025, la Cina darà avvio a un cambiamento epocale nei suoi programmi scolastici: oltre 200 milioni di studenti, dalle elementari alle superiori, seguiranno almeno otto ore annue di educazione all’intelligenza artificiale. Giochi con chatbot e robotica per i più piccoli, machine learning e implicazioni etiche per i più grandi. L’iniziativa, voluta dal Ministero dell’Istruzione cinese, segna l’ingresso ufficiale dell’AI literacy, l’alfabetizzazione in materia di IA, nel curriculum scolastico. Anche l’Estonia ha annunciato un piano nazionale: il programma “AI Leap 2025” porterà strumenti e percorsi formativi a oltre 20.000 studenti e 3.000 docenti delle scuole superiori. Il fine è comune: sviluppare una consapevolezza diffusa sull’uso dell’IA, sin dalla formazione scolastica.

AI literacy

L’alfabetizzazione in materia di IA non riguarda più solo chi progetta algoritmi.
Un recente studio analizza il tempo di utilizzo di Chat GPT mettendolo in relazione a quello del social Instagram. Si evidenzia dalle statistiche che Chat GPT, rispetto al social, ha un calo vertiginoso di utenti nel weekend, sintomo del suo utilizzo collegato ad ambienti lavorativi e/o scolastici.
A questo punto, è necessario dotare cittadini, dipendenti pubblici e lavoratori privati di una comprensione di base dei sistemi di intelligenza artificiale: sapere, ad esempio, che ChatGPT è un modello statistico e non una fonte infallibile, o che l’adozione di un algoritmo decisionale in ambito sanitario o amministrativo richiede trasparenza e supervisione umana. La Commissione Europea ha previsto l’obbligo formativo per chiunque (dipendenti, consulenti, fornitori) operi con sistemi IA per conto di un’organizzazione, con decorrenza già dal 2 febbraio 2025, come previsto dall’articolo 4 del Regolamento IA. Si tratta di un “principio di responsabilità” per aziende ed enti che utilizzano l’intelligenza artificiale, i quali dovranno dotare i propri impiegati delle conoscenze tecniche fondamentali all’utilizzo. Le restanti disposizioni entreranno in vigore entro agosto 2026.

Verso un’applicazione concreta nelle PA e nelle imprese

La fase attuativa prevede dodici mesi di preparazione: entro agosto 2025 gli Stati membri dovranno istituire le autorità di vigilanza e avviare percorsi di sensibilizzazione. La mancata formazione del personale potrà, in futuro, costituire motivo di contenziosi e sanzioni. È consigliabile che enti locali e aziende avviino quanto prima audit interni sulle competenze digitali, rivedano i contratti con fornitori e attivino programmi formativi differenziati. La Commissione UE mette a disposizione linee guida, repository di buone pratiche e corsi per dipendenti pubblici: un modello da cui prendere esempio per affrontare la transizione con consapevolezza e responsabilità.

>> PER APPROFONDIRE:
Intelligenza artificiale: la sfida della trasparenza per l’utilizzo nella PA;
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Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione: opportunità, rischi e soluzioni pratiche.

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