Legge elettorale, l’intervento di Berlusconi: “Il mio sì al sistema tedesco”

Fonte: Corriere della Sera

Caro direttore,
stimo il prof Panebianco, e quindi ho letto con doverosa attenzione le sue osservazioni sulla legge elettorale in corso di approvazione, nelle quali mi chiama in causa personalmente. Ci sono tuttavia diversi aspetti del suo ragionamento che non convincono, al di là della storia e della rispettabile preferenza del professore per i sistemi uninominali, preferenza che anch’io condividevo in passato, quando però lo scenario politico italiano era bipolare e quindi del tutto diverso.

1) Il sistema elettorale tedesco può non piacere, ma quale altra soluzione sarebbe stata possibile, dopo le ripetute bocciature da parte della Consulta? Una sola: l’uninominale secco, all’inglese, o a doppio turno, alla francese. Questi sistemi avrebbero portato non soltanto a un risultato elettorale del tutto imprevedibile (lo spostamento di poche migliaia di voti avrebbe potuto sconvolgere il panorama politico) ma, tertium non datur , ad una di queste due situazioni: o un Parlamento senza una maggioranza, e quindi costretto comunque alle coalizioni, o un Parlamento con una maggioranza che rappresenterebbe molto meno di 1/3 dei cittadini perché sono molti gli aventi diritto al voto che non votano. Non capisco perché questo dovrebbe rafforzare la democrazia….

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