Legambiente presenta Ecomafia 2013

Un fatturato di 16,7 miliardi di euro, 34.120 reati accertati, 28.132 persone denunciate, 8.286 sequestri.
Aumentano i clan coinvolti, passando da 296 a 302, quadruplicano i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose che passano da 6 a 25, salgono gli incendi boschivi, cresce l’incidenza dell’abusivismo edilizio e soprattutto la piaga della corruzione con il raddoppio delle denunce e degli arresti.
Questa la fotografia del rapporto Ecomafia 2013 di Legambiente, realizzato grazie al contributo delle forze dell’ordine. 
“Va sviluppata la più attenta vigilanza da parte delle istituzioni affinché, attraverso il ricorso a tutti i più efficaci mezzi di indagine e coordinamento investigativo, sia assicurato il massimo contrasto delle attività illecite contro l’ambiente” afferma Giorgio Napolitano in un messaggio in occasione del rapporto di Legambiente. Il presidente della Repubblica sottolinea inoltre la necessità di far crescere, a partire dai giovani, la cultura del rispetto dell’ambiente.
“Anche quest’anno il rapporto, giunto alla sua ventesima edizione, fornisce un prezioso contributo – scrive il capo dello Stato nel messaggio inviato al Presidente Vittorio Cogliati Dezza – per la comprensione di fenomeni criminali particolarmente insidiosi, che pongono in pericolo essenziali beni collettivi. L’analisi individua, quali terreni privilegiati dei tentativi di espansione delle ‘ecomafie’, la gestione illegale del ciclo dei rifiuti, l’abusivismo edilizio nonché i traffici illeciti nella filiera agroalimentare e nel commercio di animali. Su tali gravi fenomeni va sviluppata la più attenta vigilanza da parte delle istituzioni affinché, attraverso il ricorso a tutti i più efficaci mezzi di indagine e coordinamento investigativo, sia assicurato il massimo contrasto delle attività illecite contro l’ambiente”.
“All’azione di prevenzione e di repressione debbono affiancarsi iniziative, come quelle che negli anni sono state promosse dai volontari di Legambiente, volte – conclude – a far crescere, specie tra le giovani generazioni, la cultura del rispetto e della difesa dell’ambiente e a diffondere nella società civile una matura consapevolezza ambientale”. 

(Fonte: Ansa)

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