I Comuni che nel bilancio pluriennale dell’anno scorso hanno previsto un aumento delle addizionali Irpef nel 2012 non inciampano nel blocco dei tributi disposto con la manovra estiva del 2008, e si possono disinteressare anche dei limiti previsti dalla «semilibertà» fiscale concessa con il decreto sul Fisco dei sindaci. Lo ha chiarito la Corte dei conti della Lombardia, che nella delibera 202/2011 ha “promosso” le delibere con cui un Comune (San Colombano al Lambro, 7.500 abitanti in provincia di Milano) aveva deciso di portare al 7 per mille l’addizionale nel 2012. Com’è possibile, visto che le aliquote locali sono congelate dal 2008, e il federalismo fiscale le sblocca solo per i Comuni dal Fisco più leggero, e senza permettere di superare il tetto del 4 per mille? Il ragionamento della Corte poggia su una ragione di calendario. Nel 2010, quando San Colombano ha previsto l’innalzamento al 7 per mille dall’anno prossimo, era in vigore il primo blocco (quello disposto con il Dl 112/2008), che si sarebbe esaurito nel 2011. Il prolungamento è arrivato dopo, quando il Comune aveva già messo a bilancio le nuove aliquote. Risultato: tutti i Comuni che nel pluriennale dell’anno scorso hanno previsto incrementi dal 2012 erano liberi di farlo.
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