In G.U. la firma digitale nella p.a.

Il decreto per l’uso della firma digitale nella pubblica amministrazione è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il Dpcm introduce le regole tecniche per la firma elettronica avanzata, qualificata e digitale. “E’ un provvedimento molto atteso nel mondo del lavoro e nelle amministrazioni pubbliche – spiega la senatrice del Pd Silvana Amati – che va valorizzato e applicato rapidamente perché faciliterà i rapporti fra lo Stato e le imprese e contribuirà a un’effettiva modernizzazione e razionalizzazione della pubblica amministrazione.

Nell’ambito della firma elettronica avanzata, vengono stabilite anche le regole tecniche per la firma grafometrica, ultimo passaggio per una completa dematerializzazione, che consente la sottoscrizione in digitale anche a un pubblico non tecnologico perché riproduce esattamente il processo tradizionale. Inoltre oggi un documento che nasce informatico e necessita della sottoscrizione autografa, deve essere stampato e nella migliore delle ipotesi scannerizzato e archiviato.

Queste regole tecniche agevoleranno i rapporti tra p.a. e imprese e consentiranno anche un grande risparmio economico per la conservazione e un risparmio sul fronte ecologico: “Si potrà infatti fare a meno di tonnellate di carta, si eviterà l’abbattimento di migliaia di alberi, e quindi si risparmieracombustibile per i trasporti, consumo di toner inquinante ed energia elettrica. Non sarà un processo immediato – conclude Amati – ma alcune aziende italiane del settore It (Information Technology) hanno creduto ed investito su un progetto innovativo come questo. Credo sia una tappa importante nella direzione di un rinnovato rapporto fiduciario e trasparente fra i cittadini, le imprese e le istituzioni”.

> il decreto

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