In bilico un miliardo di trasferimenti statali ai Comuni

Fonte: Il Sole 24 Ore

ROMA – Un miliardo di euro in bilico per i Comuni. A tanto ammontano i trasferimenti statali che, con il federalismo, difficilmente si tramuteranno in entrate fiscali. Almeno stando a una rilevazione della commissione tecnica di attuazione (Copaff) su cui è partita ieri un’istruttoria tecnica con l’Anci. Il documento aggiorna le stime compiute nove mesi fa dall’organismo guidato da Luca Antonini e inserite nella relazione al Parlamento del ministro dell’Economia Giulio Tremonti. E offre la fotografia più aggiornata possibile della finanza locale una settimana dopo l’entrata in vigore del decreto attuativo sul fisco municipale che dispone la cancellazione, a partire da quest’anno, di tutte le erogazioni dello Stato ai Comuni e la loro sostituzione con un mix di tributi propri e quote di imposte erariali. Nessuna novità per i trasferimenti da fiscalizzare che vengono quantificati in 11,2 miliardi: lo stesso valore indicato nella relazione tecnica al Dlgs sul federalismo municipale. In quella sede mancava però il calcolo di quelli da cancellare perché privi dei requisiti di «permanenza» e «generalità». Che adesso vengono stimati in poco più di un miliardo di euro. La tabella tiene conto dei tagli imposti dalla manovra estiva di un anno fa e fornisce anche il dettaglio delle voci destinate ad andare in soffitta: si va dagli 11 milioni per la stabilizzazione dell’ex personale dell’ente italiano tabacchi (Eti) ai 420 milioni per Roma capitale (che sarà disciplinata da un Dlgs ad hoc), passando per i 387 dei contributi per sviluppo investimenti. Ma non mancano i micro-interventi come i 20 milioni per il Comune di Molfetta, i 2 milioni destinati a Pozzuoli e i 450mila euro per Pietrelcina, paese natale di Padre Pio. Su questi numeri partirà ora un’istruttoria tecnica con i rappresentanti dell’associazione dei sindaci per validarli e far partire il processo di fiscalizzazione. Un’altra istruttoria tecnica interesserà il fisco municipale nel suo complesso. Nel corso di un incontro con il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli si è detto disponibile a introdurre una clausola di salvaguardia sulla falsariga di quella concessa alle Regioni. Cioè attraverso un tavolo da avviare nel 2012 per verificare se nel 2013 sarà possibile ricalcolare i trasferimenti da fiscalizzare al netto dei tagli (e sempre sul municipale si veda altro articolo a pagina 34). Nella stessa sede si discuterà di come strutturare il fondo perequativo a regime visto che il Dlgs disciplina solo quello transitorio. Intanto prosegue la marcia di avvicinamento ai fabbisogni standard che partiranno l’anno prossimo e che, come ribadito da Antonini a un convegno organizzato a Roma da Confprofessioni, permetteranno di «rendere trasparente tutto ciò che oggi è oscuro». Alla stessa iniziativa ha partecipato anche Giampiero Brunello, direttore della società studi di settore Sose Spa che insieme all’Ifel Anci ha elaborato i questionari destinati agli enti locali per calcolare il fabbisogno. A fronte di 7.082 invii Sose ha ricevuto 5.102 risposte e spera di superare le 6mila entro l’anno. Tuttavia, secondo Brunello, è possibile che un migliaio di Comuni non risponda. Da qui il suo auspicio che venga introdotto entro ottobre un meccanismo che «consenta di assegnare d’ufficio un costo standard peggiore a chi non risponde». Prevedere il semplice taglio dei trasferimenti per lui non basta visto che spariranno lo stesso.

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