Imu, ora possibile anche il ritorno della prima rata

Ieri nella Sala della Regina a Montecitorio si sono incontrati i parlamentari pidiellini con Silvio Berlusconi, un faccia a faccia che rischiava di ufficializzare la spaccatura in due fronti della nascente Forza Italia: ritirare le dimissioni o votare la fiducia al Governo Letta?
Il Cavaliere, nel suo monologo, ha esortato senatori e deputati del Pdl a restare uniti, pronti a votare la cancellazione dell’Imu e dell’aumento dell’Iva, nonché la legge di stabilità, per poi andare alle elezioni, dopo aver approvato in una settimana la legge di stabilità e i decreti su Iva e Imu.
Entro mercoledì, tuttavia, c’è il tempo di ricucire gli strappi interni e definire una rotta per approvare quei provvedimenti economici nel giro di sette giorni, sapendo che la “finanziaria europea” richiede ben altri tempi (deve essere vagliata anche da Bruxelles).

Solo che il Pd con l’assenso del premier, di fronte alla rottura del patto di coalizione con il Pdl, non avrebbe alcuna intenzione di varare il decreto-legge all’esame del Parlamento così com’è, il cui termine per la presentazione degli emendamenti è intanto slittato a giovedì in attesa di un chiarimento del quadro politico (quando si dovrebbe capire – dopo il voto di fiducia al Governo – quale sarà il destino della prima rata).
Quindi l’imposta sulla prima casa potrebbe essere riscritta ancora una volta: niente abolizione tout court della prima rata, ma i redditi più alti infatti potrebbero essere destinati a pagarla e i 500 milioni di euro che sarebbero a disposizione, andrebbero a favore delle fasce più deboli.
“Noi il provvedimento – ha assicurato il presidente della Commissione bilancio della Camera ed esponente Pd, Francesco Boccia – lo vareremo a tutti i costi, ma se non c’è la service tax il Parlamento è sovrano”. La tassa sui servizi nelle intenzioni dell’Esecutivo dovrebbe partire dal prossimo 1° gennaio e sostituire Imu e Tares. La sua impronta è federalista, vale a dire che saranno i comuni (“le cui apprensioni sono del tutto giustificate», ha detto il Ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio) a decidere come e quanto si pagherà. Ed è chiaro che la cancellazione dell’Imu nel 2013 è ragionevole, viene fatto notare in ambienti parlamentari, solo in vista della riforma complessiva della tassazione.

Quello sull’Imu è solo il primo di una lunga catena di rinvii e cancellazioni. Tra gli slittamenti di peso c’è quello del decreto-legge sulla p.a. che scade il 30 ottobre prossimo ed era atteso oggi pomeriggio nell’aula del Senato. L’esame dovrebbe riprendere già mercoledì pomeriggio. Annullate, inoltre, tutte le audizioni sulla nota di aggiornamento del Def, previste a Palazzo Madama.

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