Il taglio delle partecipate: attori, ipotesi, alternative

Non è ancora chiaro quale sarà l’entità del taglio che probabilmente entrerà nelle maglie della ‘spending review‘ alla base della prossima legge di stabilità, ma il governo continua a lavorare alla razionalizzazione delle societàpartecipate così come previsto dal d.d.l. Madia. 

Al momento, le ipotesi allo studio sono due: spazzare via le cosiddette ‘scatole vuote‘, che potrebbe portare alla chiusura di circa mille municipalizzate (massimo 1500); oppure puntare il dito contro le società strumentali. Per queste ultime il taglio potrebbe toccare quota 4mila. 

Tutto dipenderà dalla scelta dei criteri per la razionalizzazione a cui il Ministero per la semplificazione sta lavorando ormai da tempo. 

Oltre alla quantità dei risparmi, rimane ancora da chiarire dove saranno collocate le future norme: se tutto rientrerà nei decreti legislativi p.a. (previsti dalla riforma di agosto) oppure se le misure volte al dimagrimento della macchina pubblica troveranno spazio nella manovra 2016. 

Con la realizzazione di quest’ultima ipotesi i risparmi in arrivo rientreranno a pieno titolo nella ‘spending‘ a cui sta lavorando il Commissario Yoram Gutgeld insieme a Roberto Perotti

Altre norme ‘spending’ dal d.d.l. Madia alla legge di stabilità 
Oltre alle norme sulle partecipate, potrebbero essere scorporate dai decreti legislativi p.a. anche altre misure. Queste serviranno come e vere e proprie coperture finanziarie: soppressione degli enti inutili ed eliminazione di uffici ministeriali doppioni di Authority e viceversa. 
Non solo, tra le ipotesi c’è quella di inserire nella manovra una parte delle norme sulle Forze di polizia. Non ci sarà l’assorbimento della forestale (che rimarrà in un d.lgs. tra quelli in arrivo), ma potrebbe essere inserita una razionalizzazione di alcuni servizi strumentali (acquisti di beni e servizi o gestione di servizi di supporto).

(Fonte: Public Policy)

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