La fine imminente (almeno dal punto di vista strettamente climatico) del periodo estivo e della pausa lavorativa che generalmente ad essa si associa ci mette nelle condizioni ideali per completare l’analisi del primo “stato di avanzamento” del “cantiere Cultura” aperto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ciò al fine di comprendere a che punto siamo giunti del progetto complessivo di investimenti straordinari post-pandemici a favore del patrimonio culturale del nostro Paese, quali iniziative restano da avviare e quante risorse saranno ancora messe in campo nei prossimi mesi.
Come ormai gran parte degli amministratori locali hanno appreso, il PNRR ha riservato alla Cultura uno spazio specifico nell’ambito della Missione 1, quella contraddistinta dal macrotema della digitalizzazione e dell’innovazione come leve di competitività del sistema Paese, inclusi due dei suoi asset principali: cultura e turismo, cui è dedicata la Componente 3 della Missione, della cui attuazione è responsabile direttamente il Ministero per la Cultura. Gli interventi previsti, in conformità con gli obiettivi e i principi trasversali del Piano, grazie ad una disponibilità di circa 4,3 miliardi di euro, intendono ristrutturare gli asset chiave del patrimonio culturale italiano e favorire la nascita di nuovi servizi, sfruttando anche la partecipazione sociale come leva di inclusione e rigenerazione, con l’obiettivo di migliorarne l’attrattività, l’accessibilità (sia fisica che digitale) e la sicurezza, in un’ottica generale di sostenibilità ambientale.
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