Rendiamo disponibile a tutti gli abbonati alla Gazzetta degli Enti Locali una raccolta delle sentenze più rilevanti emesse nell’ultimo periodo dalla giustizia amministrativa e ordinaria, con specifico riferimento alle tematiche di interesse per gli amministratori locali.
1. Atti amministrativi
Atti Amministrativi – Espropriazioni – Decreto di esproprio emesso dal sindaco-responsabile di servizio – Attribuzione degli incarichi gestionali ai componenti dell’organo esecutivo
TAR Lombardia-Brescia (Sez. II), 28 febbraio 2025, n. 155
Deve ritenersi legittimo il decreto di esproprio, che abbia alla base la copertura regolamentare e organizzativa, adottato dal sindaco il quale abbia provveduto all’auto-attribuzione delle funzioni dirigenziali, risultando la stessa rispettosa dei presupposti normativi, “senza che possa inficiarne la legittimità la mancata documentazione del contenimento della spesa”.
2. Appalti e contratti pubblici
Appalti e contratti pubblici – Procedure negoziate senza bando – Termini presentazione offerte
TAR Lazio (Sez. II), 25 febbraio 2025, n. 4203
Nel caso di procedura negoziata senza pubblicazione di un bando ex art. 76 d.lgs. n. 36/2023, il legislatore non prescrive un termine minimo assoluto per la presentazione delle domande e delle offerte. Tuttavia, ai sensi dell’art. 92, comma 1, del medesimo decreto, le stazioni appaltanti devono garantire termini adeguati alla complessità dell’appalto e al tempo necessario alla preparazione delle offerte, nel rispetto del principio di par condicio.
3. Contabilità e tributi
IMU – ICI – Immobili ecclesiastici – “Uso misto” – Regime di esenzione
Corte Costituzionale, 20 febbraio 2025, n. 20
Si dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo numero 504 del 1992 sollevata dalla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Piemonte. La questione riguardava l’articolo 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 504 del 1992, che stabiliva il regime di esenzione dell’ICI sugli immobili ecclesiastici. La Corte piemontese aveva sollevato dubbi circa l’applicabilità dell’esenzione per gli immobili a “uso misto”, sia religioso che commerciale, soprattutto quando questi erano unitariamente accatastati.
4. Personale
Concorsi pubblici – Progressioni tra aree – Valutazione discrezionale di titoli – Ampia discrezionalità per le commissioni di concorso
TAR Emilia Romagna-Parma (Sez. I), 27 febbraio 2025, n. 27
Agisce correttamente la commissione di selezione per le progressioni verticali o tra aree qualora, nel fissare i criteri, abbia stabilito l’attinenza dei titoli al profilo professionale e al posto che il candidato sarà destinato ad occupare. La commissione valutatrice è titolare di ampia misura discrezionale nella fissazione dei criteri con i soli limiti stabiliti dal bando e dal regolamento.
Orario di lavoro – Straordinari – Pubblico impiego – Modalità di attuazione degli straordinari per gli statali
Cassazione Civile (Sez. Lavoro), ordinanza 24 febbraio 2025, n. 4797
I giudici intraprendono un ragionamento (sul problema della corretta gestione del lavoro straordinario nel lavoro pubblico) che si spinge ancora oltre le recenti sentenze, per le quali ai fini della maturazione del diritto del lavoratore a percepire il trattamento economico maggiorato basta anche il “consenso implicito”, consistente nella circostanza che l’attività straordinario, pur non autorizzata formalmente, sia stata svolta con consapevolezza del datore e senza che questo l’abbia espressamente proibita. non solo il consenso allo straordinario può ricavarsi dall’animo non “insciente o prohibente”, ma anche, come rilevato, in base a dichiarazioni che testi rendano nel corso del processo. Risulterebbe pertanto sufficiente il consenso implicito del datore che non ha vietato l’orario extra. Sufficiente la testimonianza dei colleghi. Non necessari atti scritti.
Concorsi pubblici – Bandi di concorso – Clausole – Regola dell’anonimato – Pubblico impiego – Prova pratica – Distinzione – Elaborato scritto – Estensione
TAR Marche (Sez. II), 14 febbraio 2025, n. 100
La regola dell’anonimato, sancita dall’articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487 in relazione alle sole prove scritte dei concorsi pubblici, va estesa anche alle prove pratiche, laddove consistano nella redazione di un elaborato scritto volto all’accertamento delle capacità tecnico – applicative dei candidati, salvi i casi in cui, per le sue concrete caratteristiche e modalità di svolgimento, la prova pratica sia de facto insuscettibile di anonimizzazione e, cioè, allorquando lo svolgimento della prova pratica, per le sue modalità, implichi un contatto diretto e immediato tra il candidato e la commissione, in modo che quest’ultima possa accertare la tecnica di intervento attraverso visione diretta, contatto che rende inevitabile la previa identificazione dell’esaminando.
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